La commissione di Vigilanza sulla Rai non ha approvato la nomina di Marcello Foa a presidente della tv pubblica. A Palazzo San Macuto hanno votato 23 componenti della commissione: i voti favorevoli sono stati 22 (quindi sotto il previsto quorum di 27), una scheda bianca. Tredici i sì dal M5s (un membro M5s era assente), 7 della Lega e due di Fratelli d’Italia. Non hanno infatti partecipato al voto Pd, LeU e Forza Italia, tranne il presidente Barachini. A questo punto la nomina di Foa, dopo l’ok a maggioranza di ieri nel cda Rai, non è efficace: la legge prevede infatti il parere vincolante della Vigilanza, a maggioranza di due terzi (quindi 27 voti su 40), per la ratifica definitiva. Foa: “Mi rimetto alla decisione dell’azionista” – Dopo il voto, Foa prende atto “con rispetto della decisione della Vigilanza Rai” e precisa: “Come noto, non ho chiesto alcun incarico nel consiglio che mi è stato proposto dall’azionista. Non posso pertanto che mettermi a sua disposizione invitandolo a indicarmi quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell’interesse della Rai”. La palla passa a Tria – Il presidente Barachini ha già fatto sapere che “informerò il ministero dell’Economia” e Tria deciderà se sostituire il nome di Foa con un altro designato dal governo oppure se, come ha suggerito Salvini, fare in modo che Foa guidi la Rai come consigliere anziano “facente funzioni” di presidente Rai. Ma si tratterebbe di una situazione anomala. In passato è accaduto che il consigliere anziano ricoprisse il ruolo del presidente, ma solo nel caso di effettiva assenza di un presidente: qui è diverso, dal momento che c’è l’ok del Consiglio e la bocciatura della Vigilanza. Convocato il Cda – Intanto, proprio in qualità di consigliere anziano, Foa presiederà le riunioni del Consiglio dei amministrazione, a partire da quella convocata per oggi alle 14:30, dove si cercherà una soluzione alternativa. Già nei giorni scorsi era circolato il nome di Gianpaolo Rossi, Fdi, come possibile soluzione, ma sembra che neanche lui piaccia a Forza Italia. Faraone (Pd) esulta – “In Vigilanza Rai abbiamo bocciato Foa. Grande notizia”. Così il capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, Davide Faraone, esulta all’esito della votazione, con Forza Italia che neanche ha ritirato la scheda, determinando così la bocciatura del candidato proposto dal Cda. Paragone (M5s): Foa non deve dimettersi – “Volevamo la Rai del cambiamento, l’opposizione ha detto no”. Così Gianluigi Paragone, capogruppo M5S in Vigilanza Rai, ha commentato a caldo lo stop della commissione alla nomina di Marcello Foa a presidente della tv pubblica. Rispondendo alle domande dei cronisti, Paragone ha aggiunto: “Mi auguro che Foa non si dimetta”. Berlusconi: “No a questa forzatura” – Silvio Berlusconi aveva preannunciato il no a Foa e la visita di primo mattino di Matteo Salvini al San Raffaele, per fargli cambiare idea, non è servita a nulla. A raccontare il tentativo in extremis del leader leghista è stato il “Corriere della Sera”. Il leader Fi spiega al Mattino: “Mi aspettavo un comportamento normale nei rapporti tra alleati, o se preferisce un corretto rapporto maggioranza-opposizione. Il servizio pubblico non appartiene alla maggioranza o al governo, appartiene a tutti. Mi dispiace, ma non possiamo accettare questa forzatura”. Lega: “Rammarico per l’asse Pd-Fi” – “Siamo dispiaciuti per l’asse Pd-Fi, che cerca di fermare il cambiamento, sia del Paese che della Rai – scrivono in una nota congiunta il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari e il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo -. Dal Pd non ci aspettiamo nulla, Con Fi invece siamo pronti a confrontarci perché sicuri che anche la Rai abbia bisogno di aria nuova, cambiamento, qualità e meritocrazia. Siamo convinti che i fraintendimenti di questi giorni sul metodo, più che sul merito, possano essere superati perché le qualità di Foa sono universalmente riconosciute e apprezzate”.