"Il turismo dovrebbe essere il fiore all’occhiello della nostra regione ma la maggioranza che guida il Lazio non se ne accorge e gioca a fare melina. A dimostrarlo il fatto che l’unico articolo, inserito nel cosiddetto Collegato al bilancio 2018 in questi giorni all’esame della commissione consiliare competente, riguardante questo settore fondamentale per l’economia del Lazio anziché inserire misure che garantiscano lo sviluppo, assicurino la meritocrazia quale strumento per la crescita e la competitività come percorso, gioca semplicemente al ribasso. Zingaretti e la sua giunta hanno praticamente trasformato tutte le squadre di calcio in Campioni d’Italia, azzerando il campionato, annullando il principio della sana competizione e cancellando qualsiasi forma di premialità". Lo dichiara in una nota il presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone.
"Il motore che dovrebbe guidare l’azione della Regione – aggiunge – dovrebbe essere quello di promuovere iniziative che possano garantire a tutti i Comuni una crescita nel settore turistico spronandoli a mettersi in gioco, ad effettuare investimenti mirati, ad entrare dalla porta principale a far parte di quel sistema Lazio che oggi è ancora solo una ambizione. Proprio con questo obiettivo, e prendendo spunto da quelle regioni, dal Piemonte alla Sicilia, che hanno fatto della sana competitività il perno della crescita abbiamo presentato un emendamento con il quale si prevedeva che, entro 90 giorni dall’approvazione della legge, la giunta regionale, acquisito il parere obbligatorio della commissione consiliare competente, adottasse il Regolamento contenente le modalità ed i criteri per l’individuazione dei Comuni da inserire negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte, tenendo conto di alcuni principi quali ad esempio la presenza sul capito di bilancio comunale di una quota annuale di spesa corrente destinata al turismo, la presenza di un ufficio di Informazioni turistiche sul territorio comunale, la presenza nel Comune di riferimento di attrattive storico-culturali e religiose, quali monumenti riconosciuti da ordinamenti internazionali, monumenti nazionali, musei di rilievo regionale o nazionale, beni culturali di particolare rilievo storico architettonico o archeologico che garantiscano l’apertura al pubblico o attraversati da percorsi di pellegrinaggio. Dopo un’ampia discussione, e nonostante la condivisione di molti esponenti dell’opposizione nel merito, l’emendamento a colpi di maggioranza e con il parere negativo dell’assessore è stato bocciato. Ovviamente questo non ci fermerà. Ripresenteremo questo emendamento nel corso della discussione sul Collegato al bilancio 2018 in aula convinti che la scelta di equiparare verso il basso tutti i Comuni del Lazio sia solo l’ennesima dimostrazione, da parte della giunta regionale e del presidente Zingaretti, di affrontare la propria incapacità. Un settore tanto importante non può essere trattato a suon di improvvisazioni, di visioni sganciate da una ottica generale del sistema Lazio intesa come promozione, ma anche infrastrutture, trasporto locale, sviluppo. In un tempo in cui la competitività diffusa detta i tempi della nostra marcia, questo impegno assume i caratteri della concretezza e dell’attualità".