"Dal 28 agosto al 2 settembre torna il Festival delle Storie, manifestazione culturale itinerante nella splendida cornice della Valle del Comino. Quest’anno il Festival giunge alla sua IX edizione e continuerà ad incantare i partecipanti con le sue storie. Storie personali, storie da non dimenticare, storie di viaggi e di memoria, di una sola persona o di un popolo, storie di idee, di imprese, di fallimenti, di vittorie, di sconfitte, di amori e di amicizie. Il Festival delle Storie nasce con l’idea di portare la cultura nelle piazze, nelle strade, in spazi storici da recuperare, come castelli, conventi, ville ottocentesche, roccaforti. Non una cultura chiusa e per pochi, ma una cultura aperta e condivisa attraverso le storie". Lo riferiscono in una nota gli organizzatori dell’evento.
"Il format narrativo del Festival delle Storie – prosegue la nota – si basa sui tarocchi. E’ chiaro il riferimento al ’Castello dei destini incrociati’ di Italo Calvino, in cui le varie combinazioni tessono lo sviluppo della trama e nell’intrecciarsi delle vicende e dei personaggi è possibile riconoscere con chiarezza rimandi a precedenti testi letterari. L’edizione avrà come filo conduttore la flora. Di giorno in giorno, ogni tappa si contraddistinguerà per una pianta o un arbusto che porta con sé il suo significato mitologico e tradizionale, ispirando le storie da raccontare".
Questo il programma del festival: "Si parte il 28 agosto ad Alvito con la giornata dedicata alla passione e all’erotismo, rappresentati dalla melissa. La manifestazione si apre con il dibattito ’La voce delle donne’ con Angela Bubba, Nadeia De Gasperis e Roberta Di Pascasio. Tra gli ospiti della giornata il direttore de Il giornale Alessandro Sallusti. Alle 21 appuntamento con il Leggio d’oro, premio conferito ad attori e attrici che si sono distinti nel doppiaggio cinematografico e televisivo in Italia. La serata si conclude con il concerto dell’artista brasiliana Lica Cecato. Si prosegue il 29 agosto a Villa Latina con il biancospino, l’arbusto della speranza e del futuro, che porta con sé le storie di chi guarda lontano, verso l’ignoto. In questa giornata da segnalare un appuntamento speciale dedicato al fenomeno Harry Potter e a seguire l’incontro con Paolo Crepet, psichiatra, scrittore e sociologo italiano.
Il 30 agosto il Festival si sposta a San Donato Valcomino. E’ la giornata dell’Ortica che simboleggia il potere e i suoi intrighi, così i racconti si focalizzano sulla democrazia, gli equilibri internazionali e l’attualità attraverso gli incontri con Francesco Magris, professore ordinario presso l’Università François Rabelais di Tours e autore di saggi, e con Giovanni Orsina, noto politologo e storico. La sera c’è spazio per l’intervento sui ’Terrorismi’ di Guido Olimpio, giornalista del Corriere della Sera, e poi per la storia di Maurizio Piccirilli, giornalista e fotografo, “il primo a fotografare il cadavere di Moro nella Renault rossa. Ad Atina il 31 agosto si celebra l’alloro che richiama la gloria, l’immortalità e il successo. Tra i narratori di storie c’è il saggista e critico letterario Filippo La Porta, cui seguono gli interventi di Gian Luca Campagna al Festival per presentare il suo ultimo libro “Il profumo dell’ultimo tango”, e quello del giornalista sportivo Furio Zara sulle Favole Mondiali. Sempre in ambito sportivo Marco Ventura condivide la vera storia di Costante Girardengo e Sante Pollastro, raccontata nella sua opera “Il bandito e il campione”. La serata è dedicata a due incontri d’eccezione con Sergio Brio, storico stopper della Juventus, e con l’ex magistrato e politico italiano Pietro Grasso.
Il 1° settembre, nella splendida cornice di Picinisco, è la giornata del ginepro, pianta protettrice delle malattie e antidoto contro gli spiriti maligni. Le storie vengono raccontate, tra gli altri, da narratori come Erri De Luca, Mauro Corona, Matteo Bussola, autore de ’La vita fino a te’, Giuseppe Di Piazza, Franco Bevilacqua, con l’intervento conclusivo di Camilla Baresani. In serata l’intervento del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio. La manifestazione chiude domenica 2 settembre a Casalvieri con il salice bianco, detto “l’albero delle madri” e simbolo di femminilità, oltre ad essere riconosciuto come l’albero dei Poeti e della Dea dell’ispirazione. Tra gli ospiti chiamati a raccontare le proprie storie: le scrittrici Miranda Miranda e Beatrice Mariani, il regista Duccio Forzano e Sandra Milo. Il festival si conclude con il concerto della Banda Osiris".
"Tutti gli incontri – si legge nel comunicato – si svolgono in una costellazione di paesini nella Valle del Comino, una valle nel versante laziale del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sotto Montecassino, a una decina di chilometri da Sora. Sono luoghi appoggiati sui monti, paesi di mille, tremila, cinquemila abitanti, con rocche, castelli, piazze medievali e vicoli e un orizzonte che si perde nel verde. Per sei giorni il festival viaggia per le strade, le piazze, i castelli, gli orti e le osterie di Alvito e delle sue contrade, Picinisco, Atina, Borgo Castellone e Casalvieri. Paesi che sono la spina dorsale del nostro Paese, gli atomi della nostra identità. Spesso il mondo della cultura vede solo le grandi città o al massimo i capoluoghi di provincia, ma nei paesi c’è fame di libri, di storie, di racconti, di ritrovare un contatto umano al di là di una società che vive solo di televisione, di immagini o di virtualità.
Ideato e organizzato da Vittorio Macioce e da Rachele Brantisano, il Festival delle Storie è una sorgente traboccante di racconti, pensieri e idee. L’edizione di quest’anno presenta la grande novità di legarsi alla rivista ‘O Magazine, il mensile per i cacciatori del futuro. ‘O Magazine è lo specchio della manifestazione, ne prende i temi portanti e li approfondisce periodicamente, parlando di politica, attualità, economia e lavoro".
“E’ un’avventura cominciata otto anni fa, come un sogno d’estate, come l’impresa di chi pensa che si possa cambiare il destino di una valle, come in un romanzo, dove un ’circo di narratori’ viaggia di paese in paese a raccontare storie – ha dichiarato Vittorio Macioce, ideatore e direttore del Festival delle Storie – Qualcosa in questi anni è successo. Questa valle si è illuminata, come un punto che brilla sulla mappa del mondo e sussurra: ecco, ci sono, venite qui, guardatemi". Una "terra di mezzo, perché con un’ora e mezza di auto vai a Roma o Napoli", continua Macioce, su cui scommettere, puntando "sul verde, sulla natura", e "sul paesaggio". Come "un lancio di moneta", aggiunge l’ideatore, "testa o croce? Croce è un futuro da periferia desolata di Gomorra, testa è scommettere sulle nostre risorse".