Unindustria – fa sapere in una nota – esprime "forte preoccupazione per i livelli occupazionali delle aziende del bacino estrattivo del Travertino Romano che, con i suoi duemila lavoratori del comparto tra diretti e indotto, costituisce il più importante settore industriale del territorio".
"Nonostante l’attivazione di un tavolo regionale nel quale è stato opportunamente predisposto un Accordo di Programma per il rilancio di tutto il comparto – prosegue l’associazione degli industriali del Lazio – il Comune di Guidonia ha improvvisamente revocato l’autorizzazione per una delle più grandi cave del bacino estrattivo, determinando grande apprensione per il futuro delle imprese e delle comunità locali. Ulteriori revoche alle attività estrattive, infatti, potranno avere non solo ripercussioni negative sul piano occupazionale, ma anche determinare situazioni di pericolo e forte degrado ambientale. L’Associazione è certa che attraverso un percorso di condivisione istituzionale garantito dal tavolo regionale di settore, istituito dall’Assessore allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella, potranno concretizzarsi quelle soluzioni, nell’ambito dell’Accordo di Programma, che garantiscano la tutela ambientale e dei livelli occupazionali del bacino estrattivo.
Unindustria "confida nel senso di responsabilità del Comune di Guidonia affinché prosegua nel percorso dei lavori del tavolo e dia concreti segnali per garantire la valorizzazione di questo storico comparto produttivo regionale e simbolo di eccellenza del made in Italy".