Durissimo botta e risposta a distanza tra il ministro dell’Interno Salvini ed il giovane ‘padrino’ della Mostra del Cinema di Venezia Michele Riondino. All’origine dello scontro il commento critico sulla politica espresso dall’attore tarantino alla vigilia dell’inaugurazione del Festival, non siamo certamente a Sanremo, ma le parole in un contesto come questi, si amplificano ed in molti casi diventano ‘pietre’. "Sono contento di non incontrare il ministro Salvini né altri rappresentanti del cosiddetto governo del cambiamento – ha detto Riondino, come riferisce ’Il Corriere del Veneto’ – Salvini non mi rappresenta e non rappresenta la maggioranza di quelli che hanno votato 5 Stelle". "E lo dico da elettore dei 5 Stelle", ha aggiunto l’attore, secondo cui "chi ha votato 5 Stelle non si sarebbe mai messo con la Lega". Per concludere poi il suo intervento con rammarico: "Non avrei mai accettato il contratto di governo con la Lega e non avrei mai votato 5 Stelle se avessi saputo che loro lo avrebbero fatto".
A stretto giro, come prevedibile, è arrivata la replica del vicepremier Salvini riportata dal quotidiano veneto. "Dopo Asia Argento, Roberto Saviano, Gemitaiz e Fabrizio Corona, adesso mi attacca il prode Michele Riondino. Che bella compagnia! – ha commentato il segretario leghista – E che tristezza usare il palcoscenico di una Festival (che prende milioni di euro di contributi pubblici) per fare politica… Il cinema e Venezia sono ben altro, per fortuna". Ma non è finita qui. Dopo qualche ora Salvini è tornato sull’argomento via social, condividendo una foto che immortala Riondino "in compagnia della tranquilla Asia Argento". "Il padrino della Mostra del Cinema si dichiara contento di non incontrare Salvini – ha scritto su Twitter a corredo dell’immagine – Invece lo incontrerei volentieri, sono curioso e testardo, nella speranza di riportarlo sulla retta via…".