Come noto, il dipendente pubblico può avere un secondo lavoro solamente se è impiegato nell’amministrazione di appartenenza con un contratto part-time pari o inferiore al 50% del normale orario lavorativo. Quindi il dipendente pubblico, impiegato full-time, non può avere un doppio lavoro; per questo motivo, qualora voglia mettersi in proprio dovrà prima lasciare il proprio impiego come dipendente statale.
Tuttavia, lasciare il posto fisso per una nuova attività come autonomo può essere una scelta azzardata. Per questo motivo il dipendente pubblico può chiedere l’aspettativa per mettersi in proprio, così da avere un po’ di tempo da dedicare alla nuova attività da autonomo e rimandare a un secondo momento la decisione su quale lavoro mantenere. Si parla, ovviamente, di un’aspettativa di durata limitata. I dipendenti pubblici, infatti, possono sospendere il loro impiego presso l’amministrazione di appartenenza, mantenendo però la sicurezza di un posto di lavoro, per un periodo di massimo 12 mesi, fruibili anche in maniera non continuativa. Durante l’aspettativa, però, questo non percepirà lo stipendio previsto per l’impiego presso la pubblica amministrazione. Prima di concludere è importante sottolineare che l’avvio dell’aspettativa non retribuita è condizionato dall’autorizzazione rilasciata dalla propria amministrazione di appartenenza, la quale – per determinate esigenze di servizio – può anche rifiutarsi di concederla.
Per questo motivo, qualora dopo aver fatto richiesta di aspettativa all’amministrazione di riferimento quest’ultima si rifiuti di concederla perché contrasta con le esigenze di servizio, il dipendente dovrà decidere se rinunciare all’idea di mettersi in proprio oppure se abbandonare, in via definitiva, il pubblico impiego.