“Le giornate ‘sfratti e sgomberi zero’ quest’anno raccolgono le tante istanze dei precari della casa uniti contro razzismo, divisione sociale e derubricazione del diritto all’abitare a questione di ordine pubblico. Siamo determinati a chiedere politiche strutturali e progetti per le città che possano finalmente dirsi a misura del fabbisogno reale. Per questo nel pomeriggio del 10 ottobre dalle ore 16 convochiamo un presidio sotto la sede della Prefettura, così come avverrà in diverse città italiane, per affermare l’assoluta distanza tra le politiche di controllo ed esclusione sociale e le necessità abitative e di welfare del paese. Sabato 13 ottobre manifesteremo in corteo dalle ore 15 partendo da piazza Vittorio per raggiungere il centro della città”. Così in una nota Movimento per il Diritto all’Abitare, Comunità sudanese di via Scorticabove, Coordinamento Residence in lotta, Alterego- Fabbrica dei Diritti, A Buon Diritto, Degage, Unione Inquilini, Si Cobas Roma, Cub, Cgil Roma e Lazio, Action_Diritti in movimento, Rete dei Numeri Pari, Link Roma, Arci Roma, Potere al Popolo, Rifondazione comunista, Sinistra italiana.
”Rifiutiamo la violenza delle pistole taser in dotazione alla forza pubblica e ai vigili urbani, l’aumento delle pene per chi si organizza e occupa per necessità stabili abbandonati, il ricorso alle intercettazioni per prevenire e punire l’invasione di edifici, i daspo urbani, le sanzioni penali per chi fa un picchetto o un blocco stradale, l’inasprimento delle misure specifiche contro i migranti e i richiedenti asilo, strumenti utili per sbandierare l’ideologia del ‘decoro’ e della ‘sicurezza’ in assenza di politiche sociali adeguate alle necessità di milioni di persone – prosegue la nota – Reputiamo irricevibile il messaggio rivolto verso le classi sociali più precarie, così come rifiutiamo la logica della coperta corta che si traduce nella vigilanza di quanti non ce la fanno economicamente. La visione razzista ed escludente, basata sul controllo sociale dei poveri, che prova a schierare i penultimi contro gli ultimi, gli autoctoni contro lo straniero, il più forte contro il più debole non ci appartiene. Per questo a partire dal 10 ottobre lanciamo una campagna di mobilitazione sociale importante. Un percorso di un aggregato largo e consapevole della partita che si giocherà nei due mesi di conversione in legge di un decreto sulla sicurezza inaccettabile, produttore di discriminazioni plateali, seminatore di tensioni e divisioni sociali pericolose. Rivoltiamo contro questa visione della società un punto di vista che fa delle differenze la sua forza. Alziamo la voce e mettiamoci in cammino!”.