Dopo diciotto mesi dal debutto nella Capitale la società di scooter sharing Ecooltra aumenta il servizio, da 160 a 440 mezzi, cambia veicolo per renderlo più adatto alle strade romane ed estende il servizio anche ad aree periferiche della città. Le novità sono state presentate questa mattina durante una conferenza stampa all’aranceria di San Sisto alla quale hanno preso parte anche la sindaca di Roma Virginia Raggi, l’assessore alla Mobilità Linda Meleo e il presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefàno. “Un’azienda dopo un periodo di sperimentazione in una città complessa come la nostra ha deciso di investire ancora e oggi porterà il suo servizio anche nelle periferie”, ha detto la sindaca. “Noi – ha proseguito Raggi – abbiamo da sempre puntato sulla mobilità sostenibile, da un lato con lo sharing e dall’altro attraverso il miglioramento del trasporto pubblico: con il concordato di Atac stiamo risanando il servizio, allo stesso tempo stiamo lavorando sull’infrastruttura sulla quale passano gli autobus, lo stiamo facendo con le corsie preferenziali e i semafori intelligenti, oltre che con le piste e le corsie ciclabili. Il nostro è un lavoro a 360 gradi per offrire una gamma di mezzi con cui muoversi in città che sia integrato e sostenibile”. La sindaca ha poi ricordato che il 13 aprile 2019 ci sarà la nuova edizione di formule E: “Roma amica delle emissioni zero. Abbiamo intrapreso il cammino verso una mobilità sostenibile e condivisa. Sempre più ampia ed estesa per tuta la città”. Un concetto ribadito anche dal presidente Stefàno: “Roma è veramente aperta e disponibile a tutte le forme alternative alla mobilità privata, che che a lasciare a casa il loro mezzo privato. Tutte queste forme alternative sono integrate tra loro. Per le aziende di sharing è facile investire a Roma grazie a un regolamento molto innovativo sulla sharing mobility”. A spiegare invece le novità introdotte dal servizio di Ecooltra è stato il country manager dell’azienda Maurizio Pompili: “Diciotto mesi dopo l’inizio del nostro scooter sharing stiamo raggiungendo grandi risultati in un percorso difficile. I cittadini sono riusciti a comunicarci cosa volevano dal servizio, lo hanno fatto via Facebook, Instagram e anche chiamandoci. Per andare incontro alle loro esigenze abbiamo e continueremo ad estendere il servizio lungo le periferie inoltre abbiamo scelto un nuovo scooter che meglio si adatta alle strade romane, lo ha prodotto un’azienda italiana che si chiama Askoll, ha una ruota più grande un ammortizzatore più potente, inoltre la velocità di punta è la stessa, ma il motorino ha più scatto. Infine la nuova app ha una chiusura più veloce di del noleggio”. Oriol Marimon, ceo di Ecooltra, ha invece dato un po’ di numeri: “Siamo andati già oltre 500mila utenti. Non solo abbiamo la flotta di scooter sharing elettrici più grande d’Europa, ma anche la base di utenti più grande”. Marimon ha anche sottolineato: “Il mezzo del futuro, è condiviso, non è uno scooter fermo per il 98% della giornata, è elettrico quindi niente rumore niente inquinamento ed è uno scooter italiano, molto leggero, perfetto per le strade di Roma e delle altre città europee. È fornito di due caschi, assicurazione e va ad una velocità di 49 km orari: perfetto sul fronte della sicurezza”. Soddisfatta anche l’assessore Meleo che intervenendo durante la conferenza stampa ha detto: “La sharing mobility rappresenta veramente un’opzione di spostamento per il futuro, e quest’amministrazione ci crede molto, tanto che a settembre 2016 abbiamo modificato il regolamento con una risposta fortissima degli operatori. Riguardo i numeri, le auto del car sharing a Roma è stato incrementato del 46% in soli due anni, vuol dire che Roma è una piazza in cui la sharing mobility può funzionare e siamo davvero contenti di poter dare oggi questa notizia”. “La nostra idea – ha proseguito l’assessore – è di creare elementi che inducano gli operatori privati ad ampliare le zone di servizio anche nelle periferie, alcuni hanno già creato delle ‘isole’, ma l’obiettivo è portare sempre più il servizio nelle aree periferiche e nei nodi di scambio così come abbiamo fatto con il regolamento per le postazioni di ricarica elettrica in cui le colonnine sono equamente distribuite su tutto il territorio”.