Gli avvocati della difesa, Alessandro Mancori, Pierfrancesco Bruno ed Emiliano Fasulo hanno depositato agli atti una copia del brogliaccio-prospetto per la nuova macrostruttura, compilato dal delegato della sindaca al Personale Antonio De Santis e dall’allora capo del Personale Raffaele Marra in base ai desiderata dei diversi assessori capitolini e presidenti di municipio per le diverse posizioni dirigenziali della macrostruttura capitolina. Sulla base del brogliaccio la sindaca Virginia Raggi avrebbe poi preso le sue decisioni, avallando o meno le proposte di assessori e presidenti. Come hanno sottolineato gli avvocati: “Sul brogliaccio non sono presenti le fasce retributive di provenienza e quelle di destinazione dei diversi dirigenti”. Un punto importante secondo la difesa, infatti, sarebbe la prova che la sindaca non potesse sapere di aumentare così di circa 20mila euro l’anno lo stipendio del fratello di Raffaele Marra. Dopo lo scandalo uscito sui giornali la sindaca decise di revocare la nomina, arrabbiandosi via chat con il delegato al Personale De Santis per non averla informata.