“Raffaele Marra ha svolto un ruolo attivo, e non meramente compilativo, come punto di riferimento nella procedura dell’interpello”. Maurizia Quattrone, responsabile dell’Anticorruzione della squadra mobile di Roma e testimone dell’accusa nel processo alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, davanti al giudice monocratico Roberto Ranazzi ha ribadito la linea seguita durante le indagini che ha coordinato e che ha portato all’ipotesi di reato di falso contestata al primo cittadino della Capitale nell’ambito della procedura di interpello che porto’ nel 2016 alla formazione della nuova macrostruttura del Campidoglio e in particolare sul ruolo avuto dall’ex direttore del Personale, Raffaele Marra. Secondo la sindaca, che lo scrisse all’allora responsabile prevenzione della Corruzione del Campidoglio, Maria Rosaria Turchi, Marra svolse una funzione “di mera e pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali”. Per la Quattrone le cose non andarono in questo modo: “Presidenti di Municipio, assessori e persone che facevano parte degli uffici di diretta collaborazione della sindaca si sono rapportati con Marra per fornirgli nominativi di persone di loro gradimento e incarichi che gli venissero assegnati”. E ancora: “In realta’ il cuore della procedura, cioe’ discutere su una nomina piuttosto che un’altra o prorogare un interim, che sono problematiche essenziali nell’ottica della nomina del dirigente, e’ stato Marra e non De Santis (delegato dalla sindaca per il personale, ndr)”. Anche sulla vicenda della nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, a capo della direzione Turismo, secondo Quattrone l’ex capo del personale capitolino ha avuto un ruolo piu’ attivo che compilativo. L’investigatore parte da un incontro del 26 novembre 2016 “fortemente voluto da Raffaele Marra” tra lo stesso Marra, l’ex assessore al Turismo, Adriano Meloni, e del suo collaboratore Costanzo, chiesto da Marra e ottenuto nonostante Meloni avesse in programma un altro impegno (“con un’associazione di consumatori”), che culmina nella presentazione della domanda di Renato Marra per il posto alla direzione Turismo “5 minuti prima del l’orario di scadenza”, per poi concludere che Raffaele Marra “ha avuto un’influenza attiva e sostanziale nella decisione di nomina di Renato Marra nel ruolo di direttore”. Un altro passaggio che, secondo Quattrone, fa ritenere un ruolo piu’ attivo di Marra nella vicenda rispetto a quello della sindaca, riguarda uno scambio di messaggi su una chat Telegram il 12 novembre 2016 che scaturisce a seguito delle prime indiscrezioni di stampa sull’aumento dello stipendio a Renato Marra dovuto proprio alla sua nuova nomina alla direzione Turismo. “Ma sta sempre con Adriano (Meloni, ndr)?”, chiedeva Raggi a Marra secondo la lettura della Quattrone, che ha aggiunto: “Lei doveva sapere che stava con Meloni”, visto che l’ordinanza era stata firmata dalla stessa sindaca. Raffaele Marra era stato citato come teste dalla difesa della Raggi ma l’ex capo del Personale ha fatto sapere di avvalersi della facolta’ di non sottoporsi all’esame perche’ coinvolto in un procedimento connesso, tuttavia il pm Francesco Dall’Olio ha chiesto e ottenuto dal giudice Ranazzi di poterlo citare lui. Il prossimo 25 ottobre si scoprira’ se Marra manterra’ la sua posizione o meno.