giovedì, Dicembre 26, 2024

Fauna selvatica fuori controllo, emergenza ignorata

Il presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri, torna a lanciare un appello sui danni all’agricoltura e sui rischi per uomini e animali

Da tempo è noto a tanti il fenomeno dei cinghiali che sconfinano nei centri abitati della nostra provincia fino alle vie a ridosso di Roma. Risale a qualche settimana fa l’avvistamento di in cinghiale nel centro ubano di Cerveteri. Parliamo solo dell’ultimo, in ordine cronologico, degli episodi del genere registrati sul litorale romano. Oggi il presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri torna a lanciare un nuovo richiamo sui danni economici derivanti da questi sconfinamenti fin dentro le mura dei centri urbani nella nostra regione. “Lo sviluppo incontrollato della fauna selvatica continua a essere un enorme fardello per la crescita del settore agricolo laziale, con migliaia di aziende a rischio chiusura o fortemente penalizzate sul mercato in termini di competitività. Nel 2017 i danni stimati sono stati di oltre 7 milioni di euro e nel 2018 la situazione è ulteriormente peggiorata. Il fenomeno è fuori controllo, riguarda Roma e tutte le province, da Viterbo a Latina, da Rieti a Frosinone, con gli assalti di cinghiali, corvi e lupi sempre più frequenti. Particolarmente grave la problematica relativa agli ungulati che, nel Lazio, provocano danni stimati in 4 milioni di euro ogni anno, con una presenza in aumento del 200% in alcuni territori. Anche il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukatis, durante il Forum a Cernobbio, ha sottolineato la necessità di ridurre il numero di cinghiali perché provocano molti incidenti e sono vettori di peste suina con nuovi casi che si stanno manifestando in diversi Stati membri dell’Ue e il preoccupante precedente della Sardegna. E’necessario dunque ripensare al più presto a un nuovo modello di sviluppo delle aree dove questi animali vivono e si riproducono: i parchi, al cui interno gli agricoltori, con le loro famiglie, svolgono un ruolo fondamentale di manutenzione e controllo del territorio. In Italia sistemi virtuosi di contenimento sono già stati adottati, si tratterebbe semplicemente di prenderli come riferimento e adattarli alla realtà locale. In tal senso con la Regione Lazio abbiamo avviato un percorso di lavoro positivo che sono convinto possa dare i risultati sperati e attesi. Ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza che non si può continuare a ignorare o sottovalutare solo per pregiudizi ideologici, in ballo ci sono anche la salute animale e l’incolumità pubblica”.

Redazione
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