lunedì, Dicembre 23, 2024

Ddl della ministra Giulia Bongiorno Statali in ufficio con il badge identificativo delle impronte digitali

Niente più cartellino per i dipendenti pubblici. Presto per entrare in ufficio, invece del classico “timbro”, i lavoratori statali dovranno “passare” le loro dita: i nuovi sistemi di controllo rileveranno le impronte digitali per farla finalmente finita con i “furbetti del cartellino”. Stretta sull’assenteismo e maggiore efficienza per la Pubblica amministrazione sono infatti gli obiettivi del disegno di legge messo a punto dal ministro Giulia Bongiorno, che arriva giovedì in Consiglio dei ministri. Il testo punta a una maggiore qualità del servizio e a mettere alle strette i furbetti del cartellino rilevando le presenze usando le impronte digitale e i dati biometrici. “Voglio evitare – ha detto infatti il ministro – che ci siano Comuni in cui la gente non va a lavorare. Passerà in via definitiva il mio provvedimento, che prevede nella Pubblica amministrazione controlli biometrici”. Le verifiche saranno fatte “”con l’identificazione facciale, con l’impronta digitale o con l’iride – precisa la Bongiorno -. Dopo anni di blocco del turnover, finalmente abbiamo la possibilità di assunzioni al 100%. Uno va via e uno entra. Direi che è un dato storico visto che da decenni avevamo turnover al 25%. Sono previste anche assunzioni straordinarie perché riteniamo che la Pubblica assunzione debba ritornare a correre”. Ma nel testo ci sono novità anche sulle assunzioni. Le amministrazioni dello Stato possono procedere a decorrere dal 2019 ad assunzioni a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari al 100% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente. In pratica non c’è un limite sul numero delle persone e, dal momento che il personale che va in pensione è in genere più costoso di quello che entra, si potranno assumere più lavoratori di quelli in uscita. Le amministrazioni dovranno elaborare il piano dei fabbisogni tenendo conto dell’esigenza di assicurare l’effettivo ricambio generazionale e la migliore organizzazione del lavoro ma soprattutto della necessità di reclutare figure professionali con elevate competenze nella digitalizzazione, nella semplificazione dei procedimenti amministrativi, nella qualità dei servizi pubblici, nella gestione dei fondi strutturali, nella contrattualistica pubblica, nel controllo di gestione e nell’attività ispettiva. Si potranno assumere a tempo indeterminato i vincitori di concorso ma si potrà ricorrere anche allo scorrimento delle graduatorie nel limite dell’80% delle facoltà di assunzione per ciascun anno.

Redazione
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