Una vittoria dei democratici alla Camera, con i repubblicani che riescono però a mantenere il controllo del Senato. E’ questo lo scenario che dovrebbe emergere al Congresso dopo le elezioni di midterm di oggi secondo l’ultima analisi di Politico. Il giornale online infatti alla vigilia del voto registra che i democratici sarebbero riusciti ad assicurarsi 216 dei 435 distretti della Camera in cui si vota: in 172 la possibilità di vittoria viene data come solida, in 44 probabile. Di contro i repubblicani – che nell’attuale legislatura hanno la consistente maggioranza di 235 seggi, contro i 193 democratici – al momento si sarebbero assicurati solo in 197 distretti, in 132 con un vantaggio solido, negli altri 55 probabile. Per poter scongiurare la vittoria democratica, i repubblicani dovrebbero vincere praticamente tutti i 22 duelli che Politico descrive come aperti, con i sondaggi che parlano di testa a testa “too close to call”. In ultima analisi, per il giornale online oggi quella dei democratici – che hanno bisogno di 23 seggi per ottenere il controllo della Camera – potrebbe essere una vittoria consistente, tra i 25 ed i 40 seggi. Le elezioni di midterm sono un appuntamento elettorale che si tiene ogni quattro anni, a metà del mandato presidenziale, e servono ad eleggere la totalità dei membri della Camera e un terzo dei membri del Senato, nonché le assemblee elettive e i governatori di alcuni Stati dell’Unione. Queste elezioni potrebbero avere una significativa ricaduta politica non solo sul piano interno ma anche a livello internazionale. In pratica si vota sui primi due anni di Donald Trump alla Casa Bianca e, mai come questa volta, si possono considerare un referendum sul presidente in carica. In particolare, la vittoria democratica alla Camera potrebbe essere cruciale per il partito d’opposizione che non solo potrebbe avviare, come sostiene la sua ala più liberal, la procedura di impeachment di Trump, ma anche paralizzare la sua agenda legislativa. Ad animare la ‘blue wave’ (il blu il colore dei democratici, opposto al rosso dei repubblicani) lanciata alla conquista della Camera – il movimento che affonda le sue radici nella campagna per le primarie di Bernie Sanders e che si è rafforzato in questi due anni di ‘resistenza’ a Trump – vi sono infatti soprattutto candidati progressisti, con programmi apertamente di sinistra, con molte donne giovani ed appartenenti alle minoranze. Al Senato però la situazione sarebbe opposta: qui i repubblicani appaiono destinati a confermare se non allargare la loro attuale risicata maggioranza di due seggi. Infatti il Gop potrebbe strappare ai democratici alcuni seggi in stati dove Trump ha stravinto nel 2016: quello di Heidi Heitkamp in North Dakota, che l’analisi di Politico da tendente verso i repubblicani; quello di Claire McCaskill in Missouri e quello di Joe Donnelly in Indiana. Anche in Florida, il senatore democratico Bill Nelson sta giocando in difesa. Il sondaggio indica poi che i repubblicani hanno buone possibilità di mantenere i seggi in Tennessee ed in Texas, in uno dei duelli che sta attirando di più l’attenzione della stampa nazionale ed internazionale, quello tra il senatore Ted Cruz ed il deputato di El Paso Beto O’Rourke, che ha registrato un exploit di sostegni e finanziamenti che l’hanno fatto diventare una star emergente del partito. I democratici però hanno buone speranze in due stati attualmente in mano ai democratici, Nevada ed Arizona.Per quanto riguarda le elezioni del nuovo governatore in 36 stati, i democratici vengono dati in una buona posizione per strappare al Gop il controllo di Illinois, Michigan e New Mexico. Ma le battaglie più significative, i cui risultati potranno portare a grandi scossoni politici e risultati storici, si stanno giocando in Florida, Ohio, Georgia e Wisconsin. Nei primi due stati il sondaggio descrive una situazione di testa a testa, ma gli occhi di tutti sono puntati sulla Georgia dove il duello all’ultimo voto tra il repubblicano Brian Kemp e la democratica Stacey Abrams – che potrà scrivere una pagina della storia diventato la prima governatrice afroamericana dello stato del Sud – potrebbe essere complicato dalla presenza di un terzo candidato libertarian. Anche in Wisconsin, Scott Walker, il governatore repubblicano che nel 2015 accarezzò l’idea di candidarsi alla Casa Bianca, sta lottando per la sua sopravvivenza politica in un testa a testa con il democratico Tony Evers.