Un giudice federale ha bloccato la costruzione del controverso oleodotto Keystone XL, infliggendo così un duro colpo all’amministrazione Trump e certificando una vittoria per i gruppi ambientalisti. Il giudice distrettuale degli Stati Uniti, Brian Morris, ha scoperto – scrive la Cnn – che l’adozione da parte del governo statunitense di una analisi ambientale del 2014 per giustificare il rilascio di un permesso presidenziale per la costruzione dell’oleodotto transfrontaliero ha violato la legge sulla politica ambientale, la legge sulla tutela delle specie in via di estinzione e la legge sulla procedura amministrativa, secondo l’ordine del tribunale emesso giovedì. “La Corte esige che i Federal Defendants and TransCanada non intraprendano alcuna attività a sostegno della costruzione, o altri operazione, di Keystone e delle strutture associate”, si legge nell’ordine del tribunale, “fino a quando il Dipartimento non avrà completato un supplemento al Seis 2014 (Supplemental environmental impact statement) che rispetta i requisiti delle agenzie per l’ambiente”. Nel marzo 2017, l’amministrazione del presidente Donald Trump emise un permesso per la costruzione dell’oleodotto, ribaltando la decisione dell’amministrazione Obama di bloccare il progetto controverso. L’approvazione fu seguita da anni di intenso dibattito sull’opera con la ferma opposizione dei gruppi ambientalisti. Hanno sempre sostenuto che l’oleodotto, con il suo processo, avrebbe prodotto più gas serra nell’atmosfera rispetto all’estrazione standard di petrolio greggio. Inoltre attraverserebbe uno dei più grandi giacimenti sotterranei di acqua dolce del mondo. I gruppi di nativi americani contestano invece che l’oleodotto taglierebbe le loro terre.