Hillary Clinton di nuovo in corsa per la Casa Bianca. Ad assicurarlo, dalle pagine del Wall Street Journal, sono Mark Penn e Andrew Stein, il primo consigliere molto vicino a Bill e Hillary dal 1995 al 2008, il secondo ex presidente del New York City Council, democratico. “La signora Clinton può vantare un tasso di gradimento del 75% tra i Democratici, ha una missione incompiuta, quella di diventare il primo presidente donna, e un risentimento personale contro il signor Trump, i cui sostenitori l’hanno messa alla gogna con gli slogan ‘Rinchiudetela!’. Questo deve essere vendicato”, scrivono Penn e Stein. A due anni dalle ultime presidenziali, sottolineano poi, Hillary “non permetterà che questa sconfitta umiliante per mano di un dilettante metta fine alla storia della sua carriera. Potete aspettarvi che corra per la presidenza ancora una volta. Forse non in un primissimo momento, quando le legioni dei democratici del Senato faranno i loro annunci, ma sicuramente quando le primarie saranno in pieno svolgimento”.
Prima di intraprendere l’attività politica, ha esercitato la professione di avvocato e docente di diritto penale, diventando la prima donna ad essere ammessa come socio nel «Rose Law Firm», uno degli studi legali più antichi degli Stati Uniti; ha inoltre fatto parte dei consigli d’amministrazione delle multinazionali Walmart e Lafarge.
È sposata con Bill Clinton dal 1975; a seguito dell’elezione del marito alla carica di presidente degli Stati Uniti d’America, è stata first lady dal 1993 al 2001. Successivamente prestò servizio per otto anni come senatrice in rappresentanza dello Stato di New York (2001-2009), venendo eletta per il suo primo mandato mentre era ancora first lady e diventando quindi la prima moglie di un presidente a ricoprire una carica elettiva. Durante la sua permanenza al Congresso, sostenne apertamente l’intervento armato in Afghanistan e in Iraq, ma in un secondo momento criticò la gestione delle operazioni militari da parte dell’amministrazione di George W. Bush.
Nel 2008 prese parte alle elezioni primarie del proprio partito in previsione delle consultazioni presidenziali dello stesso anno; dopo un aspro confronto fu sconfitta dal senatore Barack Obama, conseguendo tuttavia il maggior numero di suffragi popolari (quasi 18 milioni) nella storia delle primarie statunitensi. La senatrice annunciò in seguito il proprio appoggio nei confronti di Obama, poi eletto presidente. Hillary Clinton svolse le funzioni di segretario di Stato fra il gennaio del 2009 e il febbraio del 2013, rinunciando all’incarico al termine del primo mandato di Obama e venendo sostituita da John Kerry.
Nel 2016 partecipò nuovamente alle primarie democratiche: avendo conseguito il maggior numero di delegati, ottenne la candidatura ufficiale per le successive elezioni presidenziali, diventando la prima donna a correre per la presidenza in rappresentanza di uno dei due maggiori partiti politici, e la terza in assoluto dopo Tonie Nathan e Victoria Woodhull. Pur vincendo il voto popolare nazionale, perse il Collegio Elettorale e la Presidenza contro il candidato del Partito Repubblicano Donald Trump.