Devastazione e morte in California. E’ sempre più drammatico il bilancio delle vittime dell’incendio che ha colpito il nord dello Stato. Le vittime sono 42. Il rogo, come ha reso noto lo sceriffo della contea di Butte Kori Honea, è il più grave mai registrato in California, peggiore anche di quello del 1933 di Griffith Park, nella regione di Los Angeles, quando si contarono 29 morti. “Sono stati ritrovati i resti di 13 persone, questo porta il bilancio a 42 morti”, ha affermato in una conferenza stampa Honea mentre veniva diffusa la notizia della morte di almeno due persone in uno dei due incendi che hanno colpito la California del sud, con migliaia di persone evacuate dalle contee di Ventura e Los Angeles. Le fiamme nel nord dello stato sono contenute solo al trenta per cento dagli oltre cinquemila pompieri intervenuti che dovranno lavorare fino alla fine del mese. Fino a ora sono state distrutte 7.177 proprietà.Secondo le autorità è il peggiore nella storia dello Stato. Oltre 300mila gli sfollati. Spazzata via dalle fiamme l’intera cittadina di Paradise. Donald Trump dall’Europa continua a puntare il dito sulla cattiva gestione dei boschi: “Possiamo fermare la devastazione che costantemente succede in California. Siate furbi!”. “E’ il peggior incendio della storia della California”, affermano i soccorritori, parlando di un inferno mai visto nel Golden State, eppure abituato negli ultimi anni a roghi sempre piu’ devastanti. Questo – spiegano gli esperti – soprattutto per colpa di una siccità senza precedenti, a dispetto del presidente americano Donald Trump che non crede agli effetti dei cambiamenti climatici. E continua nelle ultime ore a puntare il dito sulla cattiva gestione delle foreste come causa dei disastri, tanto da minacciare via Twitter il taglio dei fondi federali. Ma per chi sul posto è impegnato in una drammatica corsa contro il tempo la polemica politica in questo momento non conta assolutamente nulla. Le immagini dei media locali danno l’esatta dimensione del dramma, con il fuoco che ha letteralmente divorato ogni cosa: boschi, foreste, case, capannoni industriali, strade. E un mare di automobili, intrappolate, investite dal muro di fuoco e ridotte a un cumulo di cenere e ferraglia.
Tre i fronti che vigili del fuoco, protezione civile e volontari devono affrontare, da nord a sud dello stato. Le fiamme sono arrivate ad assediare anche alcune aree di Los Angeles, immediatamente evacuate, compreso lo zoo. Mentre si lotta disperatamente per fermare il fuoco alle porte della rinomata località di Malibù, affacciata sull’Oceano Pacifico, dove si trovano le ville di vip come la star dei reality Kim Kardashian, gli attori Martin Sheen e Orlando Bloom, le popstar Cher e Lady Gaga. Tutti in queste ore twittano e postano le drammatiche immagini attorno alle loro residenze. L’abitazione di Caitlyn Jenner sarebbe stata già rasa al suolo e il regista messicano Guillermo del Toro ha dovuto abbandonare la sua “Bleak House”, che ospita una vasta collezione di manga e oggetti legati all’immaginario giapponese.
Almeno dieci cadaveri sono stati scoperti dai soccorritori nella zona di Paradise, la cittadina a nord della capitale Sacramento completamente cancellata dal fuoco. Sette di queste vittime erano in casa, tre erano all’esterno mentre probabilmente cercavano una via di fuga a piedi o in auto. Altre quattro vittime sono state trovata in altre zone carbonizzate nelle proprie automobili. Il numero degli sfollati intanto sale a 300mila in tutta la California.