domenica, Novembre 24, 2024

Ladispoli, la Finanza sequestra 300mila euro ad un ex dirigente per gli appalti dello stadio

Personale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia, nei confronti dell’ex dirigente dell’Ufficio Appalti del Comune di Ladispoli.  Il provvedimento si inserisce sugli sviluppi delle indagini che, ad agosto del 2017, avevano condotto all’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare in carcere e una ai domiciliari per il reato di turbata libertà degli incanti nei confronti del dirigente pubblico infedele, di un imprenditore romano, dei suoi stretti congiunti (madre, moglie e figli) nonché di altri fiduciari, opportunamente utilizzati, quali prestanome, in altrettante società. I finanzieri della Compagnia di Civitavecchia, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno quindi posto il vincolo cautelare a tre unità immobiliari – un locale adibito a ristorante, un magazzino e una porzione di villa – situate in Cerveteri, loc. Borgo San Martino, intestati a R.L. (classe 1956), responsabile, nel periodo dal 2001 al luglio 2017, del citato Ufficio comunale. Il patrimonio immobiliare sequestrato, del valore di circa 300.000 euro, corrisponde al prezzo del reato di corruzione contestato al dirigente pubblico indagato il quale ha favorito il costruttore romano V.S. (classe 1964) nell’aggiudicazione delle gare indette per la costruzione del nuovo stadio comunale di Ladispoli. Gli investigatori hanno riscontrato che, in cambio dei favori ottenuti, l’imprenditore corrispondeva, tramite società a lui riconducibili, al pubblico ufficiale, materiali edili e prestazioni di servizio, quantificati, appunto, in circa 300.000 euro, utilizzati per la costruzione di un importante complesso edilizio dalla superficie complessiva di oltre 1.100 mq e dal valore stimato (a opera conclusa) di 1.400.000 euro – sorto in completo abuso edilizio e, pertanto, già sottoposto interamente a sequestro preventivo – che l’infedele dirigente avrebbe verosimilmente adibito a “centro sportivo” privato. La misura cautelare reale ora eseguita chiarisce definitivamente la natura corruttiva del rapporto intercorso tra il pubblico dipendente e il costruttore romano.
Infatti, all’esito della complessa disamina della copiosa documentazione acquisita e del contenuto delle audizioni, le Fiamme Gialle hanno appurato come il “centro sportivo” fosse in corso di realizzazione a cura dell’imprenditore capitolino, il quale, per rientrare delle spese ivi sostenute, addebitava, attraverso l’emissione di fatture false, i costi dell’opera ai lavori per la realizzazione dello stadio comunale. In definitiva, l’attività svolta dalla Compagnia di Civitavecchia ha permesso di denunziare, complessivamente, dodici soggetti ritenuti responsabili del reato di corruzione aggravata, favoreggiamento personale e abuso d’ufficio. Sono state altresì segnalate all’Autorità Giudiziaria per responsabilità amministrativa degli enti le tre società aggiudicatrici degli appalti e impiegate per la costruzione dell’opera edile.

Redazione
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