I ministri dei 27 Stati membri dell’Unione europea hanno approvato il progetto di accordo sulla Brexit raggiunto con il Regno Unito. “Il primo difficile passo è stato fatto”, ha detto il ministro austriaco per l’Europa, Gernot Blumel. L’Austria detiene la presidenza di turno dell’Ue. Ora i negoziati si concentreranno sulla messa a punto di una dichiarazione politica per i rapporti tra Regno Unito e Ue dopo la Brexit. I ministri per gli Affari europei dei 27 Paesi hanno concordato in una riunione a Bruxelles di non riaprire il negoziato sul progetto di accordo prima della sua firma, prevista per il 25 novembre. “Il primo difficile passo è fatto – ha detto Blumel – siamo riusciti a mantenere l’unità”.
Questo accordo sulla Brexit è “giusto ed equilibrato. Prende in considerazione le posizioni del Regno Unito. In particolare abbiamo trovato un compromesso per evitare una frontiera fisica tra Irlanda e Irlanda del nord, ed entrambe le parti vogliono evitare l’utilizzo del backstop. Inoltre questo accordo ci permette un divorzio ordinato, che è la base per una partnership ambiziosa”. Lo ha detto il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, al termine del consiglio Affari generali. “Sono contento che oggi tutti i ministri abbiano dato il loro sostegno a tutto il pacchetto”, ha sottolineato.
In vista del vertice straordinario di domenica a Bruxelles, Barnier ha fatto riferimento alla possibilità di estendere il periodo di transizione post-Brexit, durante il quale il Regno Unito resterebbe di fatto in ambito Ue, punto ancora aperto nelle discussioni sulla modalità di divorzio. “Credo che in questa settimana faremo una proposta definitiva per una data, la decisione sarà presa di comune accordo tra Regno Unito e 27”, ha affermato. Nella bozza d’accordo attuale è previsto che il periodo si concluda alla fine del 2020, ma Barnier avrebbe proposto un prolungamento di due anni, secondo una fonte europea. “Evidentemente, se prolunghiamo, ci sarà un accordo da trovare sul contributo economico” di Londra, ha sottolineato il capo negoziatore.
“L’ultima tappa è sempre la più dura, ma non abbiate dubbi: sono determinata ad attuare” la Brexit e l’intesa di divorzio raggiunta da Bruxelles. Così Theresa May in un discorso alla Confindustria britannica (Cbi), accolto da un lungo applauso. La premier ha chiesto il sostegno del mondo del business, evocandone un ruolo diretto nella pianificazione del dopo Brexit. E ha promesso che in futuro i migranti Ue “non salteranno più la fila” e che le aziende potranno scegliere manodopera qualificata dall’estero solo secondo “il merito”.