Tre ordini del giorno approvati, a conclusione della seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio sul tema dei rifiuti nella regione, uno della maggioranza a prima firma Mauro Buschini (Partito democratico) e due presentati dall’opposizione di centro destra, rispettivamente con Roberta Angelilli (Lazio 2018) e Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia). Respinti invece altri tre ordini del giorno, uno dei consiglieri del Movimento 5 stelle, avente come primo firmatario il consigliere Marco Cacciatore, un altro avente come primo firmatario ancora Ghera e un terzo presentato sempre dal centro destra, con Stefano Parisi (Lazio 2018) come primo firmatario. La seduta, iniziata nel pomeriggio di ieri, era stata sospesa dopo la relazione dell’assessore Massimiliano Valeriani e una prima serie di interventi dei consiglieri, per poi riprendere e concludersi oggi con il seguito del dibattito, la replica dell’assessore Valeriani e il voto. L’ordine del giorno presentato da cinque consiglieri di maggioranza con primo firmatario il capogruppo del Partito democratico Mauro Buschini, impegna la Regione a “sviluppare la pianificazione regionale sulla base del principio dell’autosufficienza del Lazio e di un’equa ripartizione territoriale del peso impiantistico”; “portare avanti il processo di dismissione dei termovalorizzatori di Colleferro, la definitiva chiusura entro il 2019 della discarica di Colle Fagiolara e la realizzazione di un nuovo presidio industriale” per “estrarre risorse dai rifiuti in uscita dai Tmb”; “sollecitare la citta’ metropolitana di Roma nell’approvazione, con un atto di Consiglio, delle aree idonee ad ospitare impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti”; “portare avanti l’azione amministrativa in tema di rifiuti sulla base della strategia delle 5 R: riduzione, recupero, riciclo, rigenerazione e riuso”; predisporre “risorse economiche da destinare ai comuni, al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata”. E ancora, “inserire nel piano dei rifiuti regionale il cosiddetto “fattore di pressione”, per “impedire la realizzazione di impianti di rifiuti in aree gia’ fortemente provate dal punto di vista ambientale”; inserire nel piano dei rifiuti “norme per rendere pubblici i dati e i documenti inerenti all’intero ciclo”; inserire nel piano un sistema “che consenta di premiare ed incentivare le amministrazioni virtuose”; verificare se gli attuali impianti “siano sufficienti alla chiusura del ciclo nella fase di transizione”. Nell’ordine del giorno a firma Roberta Angelilli (Lazio 2018), a proposito del Tmb Ama di Roma Salario, si impegnano il presidente Zingaretti e la Giunta a garantire ai cittadini della zona il diritto alla partecipazione al processo di informazione e la possibilita’ di far sentire la propria voce rispetto al processo decisionale in corso; inoltre, si impegna la Regione a verificare in conferenza dei servizi l’intenzione di Roma capitale di chiudere l’impianto, definendone tempi e modi. L’odg a firma Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia impegna il presidente e la Giunta a “porre in essere le opportune iniziative al fine di promuovere e attuare la strategia verso rifiuti zero”, attraverso misure come il sostegno ai comuni nell’incremento del porta a porta, l’introduzione della tariffazione puntuale, il perseguimento dell’autosufficienza impiantistica territoriale, la realizzazione di una adeguata rete impiantistica per la differenziata, la riconversione degli impianti Ama di tipo tmb a vantaggio di tecnologie che favoriscano il recupero. Nella sua relazione introduttiva, l’assessore Massimiliano Valeriani aveva ricordato ieri che il nuovo piano dovra’ affrontare la sfida dell’economia circolare con l’obiettivo dei “rifiuti zero”, che sta a cuore a tutti i cittadini senza distinzione di colore politico. Valeriani ha ricordato che e’ stata chiesta al comune di Roma l’indicazione di siti per l’ubicazione delle strutture impiantistiche idonee a trattamento e smaltimento delle varie tipologie di rifiuti. “Autosufficienza del Lazio ed equa ripartizione territoriale degli impianti” sono le priorita’ della Regione per chiudere il ciclo dei rifiuti; entro fine anno la Giunta approvera’ le linee guida, quindi ci sara’ il passaggio della Vas, che richiedera’ almeno sei mesi, per una procedura complessiva che dovrebbe terminare entro fine 2019. I termovalorizzatori ad oggi sono ancora insostituibili, ma entro il 2030 non se ne potranno piu’ costruire, secondo le normative europee, e dovra’ iniziare la sostituzione di quelli esistenti; quindi la politica regionale e’ orientata in questo senso e non sono possibili altre vie ha proseguito l’assessore: l’impianto di San Vittore dovra’ quindi in prospettiva futura essere ridotto rispetto alle sue tre linee attuali. A Roma il 44 per cento e’ la percentuale a cui e’ ferma la raccolta differenziata: “la capitale e’ andata in sofferenza negli ultimi mesi” e i numeri indicano che l’indifferenziato e’ cresciuto nella capitale, negli anni recenti, al ritmo di un dieci per cento circa, ha detto ancora Valeriani, secondo il quale “la politica regionale sui rifiuti dipende da cio’ che accade a Roma”, cosicche’ la Regione ha necessita’ di conoscere se le stime fatte per la capitale saranno rispettate. “Estrarre risorse dai rifiuti indifferenziati” attraverso un presidio industriale altamente tecnologico e’ l’obiettivo della Regione con il nuovo piano, ha detto ancora Valeriani; ma la parte piu’ avanzata del nuovo piano e’ quella che riguarda l’educazione dei cittadini a comportamenti virtuosi, con la tariffazione puntuale e i contributi ai comuni che dovranno applicarla, ha concluso l’assessore.