giovedì, Dicembre 26, 2024

Tria in Aula al Senato disegna gli scenari di confronto con l’Ue. Conte chiede aiuto a Bruxelles senza rinunciare alle riforme

“Il mancato rispetto delle regole europee rischia di vanificare la politica espansiva del governo”.

Solo le parole del ministro dell’economia, Giovanni Tria che ha preso la parola questa mattina in aula del Senato sulla legge di bilancio.

“In questa fase, ha detto ancora Tria, c’è “la necessità di non divergere dalle regole derivanti dai nostri impegni europei nella misura in cui ciò rischia di produrre di per sè effetti negativi sulla crescita e sulla stessa politica espansiva che abbiamo deciso, facendo aumentare il costo del finanziamento del debito pubblico e in prospettiva del finanziamento dell’economia”.

“Stiamo attentamente valutando se si possano trovare spazi finanziari per migliorare l’equilibrio tra la necessità di sostenere la crescita e di consolidare la sostenibilità dei conti pubblici. In questa direzione – ha concluso – anche il dialogo con l’Unione europea può trovare spazi nuovi e condurre ai risultati auspicati da entrambe le parti”.

Poi il Premier Conte, che in un colloquio con il Corriere della Sera lancia un appello alla Ue: “La partita con l’Europa non sarà facile, lo so bene. Io ho detto alla Commissione: “Aiutateci”.

Ma le riforme le facciamo, non torniamo indietro. Il problema è farle bene. E se sarà possibile recuperare dei soldi, lo faremo, possibilmente destinandoli agli investimenti”. Perchè “la stabilità sociale conta più di quella finanziaria: basta vedere le proteste dei gilet gialli in Francia…”.

Nel colloquio pubblicato, viene riferito fra virgolette un monito diretto che il premier sabato a Bruxelles avrebbe rivolto all’ortodosso Comissario francese Ue all’Economia, Pierre Moscovici, a favore della primazia della stabilità sociale su quella finanziaria “in società complesse come la nostra: pensa alla tua Francia, prima – sarebbero le parole rivolte a Conte a Moscovici – avete avuto la rivolta delle banlieues delle periferie. Ora avete la protesta dei “gilet gialli”. Sono segnali da non trascurare”. Ma dall’Europa rispondono ad ‘alzo zero’: La Commissione Ue chiede infatti una correzzione considerevole della manovra. Non basterebbero ritocchi. Questa la posizione espressa dal vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, sottolineando che un taglio del deficit limitato allo 0,2% “non è sufficiente” perché la distanza rimane “molto ampia e gli annunci non bastano”.

“La situazione del sistema bancario – ha spiegato Dombrovskis – è legata alla situazione economica in generale. E su questa abbiamo alcune preoccupazioni. Come Commissione abbiamo espresso un’opinione e abbiamo tratto delle conclusioni: ora i governi le stanno valutando e diranno la loro sulla necessità di aprire una procedura”.

La traiettoria di bilancio scelta dall’Italia “è controproducente per l’economia italiana stessa. I tassi di interesse sono cresciuti parecchio, c’e’ un impatto sull’economia reale, sull’accesso al finanziamento per le imprese, sul credito al consumo. Gli indici di fiducia stanno scendendo e questo colpisce il potenziale degli investimenti. Anche per questo abbiamo rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2018, da 1,3% a 1,1%”.

“Speriamo in un accordo sul pacchetto bancario” – Dombrovskis ha poi evidenziato la necessità di “intervenire sugli ingenti stock di crediti deteriorati rientra negli sforzi volti a ridurre i rischi nel settore bancario europeo”. E ha aggiunto: “Ci aspettiamo inoltre di giungere in tempi rapidi a un accordo sul pacchetto bancario e su quello in materia di crediti deteriorati. Sulla base dei progressi compiuti in termini di riduzione dei rischi, invito i ministri delle Finanze e i leader dell’Ue a trovare un accordo in dicembre su misure concrete di condivisione dei rischi. Un’Unione economica e monetaria più forte è nell’interesse di tutti”.

Redazione
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