Dopo una lunga serie di aumenti, nell’ordine ne sono stati totalizzati 14, il Pil torna scendere ma questo non mina assolutamente l’ottimismo del Presidente del Consiglio, Conte che secco commenta i dati diffusi oggi dall’Istat: “Lo faremo crescere”,
Nel terzo trimestre del 2018 l’Istat rileva che il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del terzo trimestre del 2017.
La stima della variazione congiunturale del Pil diffusa il 30 ottobre 2018 era risultata nulla mentre quella tendenziale era pari a +0,8%. Il terzo trimestre del 2018 ha avuto due giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2017. La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,9%.
“La stima completa dei conti economici trimestrali indica per il terzo trimestre una diminuzione congiunturale del Pil dello 0,1%, con una lieve revisione al ribasso rispetto alla valutazione preliminare (che stimava una variazione nulla). Si tratta del primo calo dell’attività economica dopo un periodo di espansione protrattosi per 14 trimestri”, spiega l’Istat.
“La flessione, che segue una fase di progressivo rallentamento della crescita, è dovuta essenzialmente alla contrazione della domanda interna – prosegue -, causata dal sovrapporsi di un lieve calo dei consumi e di un netto calo degli investimenti, mentre l’incremento delle esportazioni, pur contenuto, ha favorito la tenuta della componente estera.
L’input di lavoro è aumentato, nonostante l’andamento negativo dell’attività: le ore lavorate sono cresciute dello 0,5% e le unità di lavoro dello 0,1%”.