venerdì, Dicembre 27, 2024

Lo Sprar a Cerveteri non trova case

FdI ironizza sulla velocità di Pascucci di aderire al progetto migranti e la risposta negativa della realtà locale. Giorgia Meloni dice no No al Global Compact for Migration

di Alberto Sava

I fatti tirano l’acqua al mulino di quanti a Cerveteri ironizzano, e non poco, sulla sproporzione tra le ambizioni politiche di Alessio Pascucci e la più modesta realtà. Rimane infatti altissimo lo ‘spread’ tra le promesse elettorali fatte da Pascucci per raggiungere entrambi i mandati, e quanto effettivamente da lui realizzato in questi ultimi sette anni. Così come suonano stonate alcune note nelle dichiarazioni di Pascucci, durante le sue innumerevoli comparsate televisive nazionali, quale esponente di ‘Italia in Comune’. E’ di queste ore la notizia delle difficoltà nel reperire il numero di alloggi sufficienti per ospitare i 30 migranti previsti dal progetto Sparar, a cui, ere politicamene geologiche orsono, ha aderito la coalizione che governa Cerveteri. Difficoltà inattese, visti i fondi sostanziosi destinati agli affitti dal progetto della Prefettura. Il raggruppamento temporaneo d’impresa costituito dall’associazione Arci Solidarietà Onlus (capofila) e Cooperativa Sociale Integrata Civitabella Onlus che si è aggiudicato il bando trova molte difficoltà e nonostante un ulteriore proroga ha reperito gli alloggi con una disponibilità di accoglienza solo per 14 migranti. A questo punto è stato chiesto al ministero di ridurre il numero dei profughi programmati dalla Prefettura. Con tutti i ritardi per l’avvio del progetto per il triennio 2018/2020, che prevede l’erogazione di prestazioni socio-assistenziali, con addetti specializzati e specifiche modalità operative a questo punto si ridurrebbe a due anni. Come noto, il finanziamento ministeriale è di 451 mila euro annui e in considerazione della data di inizio del progetto, occorre scorporare le somme gestite in economia diretta dal Comune per un importo pari a 90mila euro circa, e la rimanente quota pari a 361 euro circa è il valore dell’appalto.  Sul fronte di questo ennesimo rinvio abbiamo ricevuto e pubblichiamo una nota di Fratelli d’Italia Cerveteri LiberaMente, in cui gli attivisti locali del partito di Giorgia Meloni affermano che: “A Cerveteri il Sindaco fa flop anche sull’adesione allo SPRAR, ” Liberi di ricominciare a Cerveteri“. Dopo due proroghe per la voglia di accogliere il più alto numero di migranti nel nostro territorio, è arrivata la terza proroga questa volta per carenza di appartamenti dove accogliere i 38 migranti. Si è quindi scelto di accoglierne solo 14, gli altri 24 migranti non saranno “liberi di ricominciare a Cerveteri”. Ci permettiamo di dare un piccolo consiglio al sindaco Pascucci: prima di aderire a un progetto come lo SPRAR bisognerebbe accertarsi della reale disponibilità di alloggi dove accoglierli. Intanto aspettiamo la prossima proroga”.

No al Global Compatc for Migration

Sul piano nazionale la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è scesa in campo per dire forte e chiaro ‘No al Global Compact’, sposando le ragioni della scelta annunciata dal governo giallo-verde a trazione leghista, per quanto riguarda l’esperienza politica e la caparbietà nel raggiungere determinati, semplici obiettivi. Il ‘Global Compact for Migration’ stabilisce alcune linee guida nella gestione dell’immigrazione e dell’accoglienza dei richiedenti asilo, linee guida stabilite, applicate ed imposte dall’ONU, massimo organismo internazionale, la cui poderosa mole organizzativa è inversamente proporzionale al reale peso internazionale. Il documento si pone 23 obiettivi, che riguardano norme in sintesi già individuate dal diritto internazionale, ma soprattutto ‘esortazioni’ ad una maggiore cooperazione fra gli Stati. Il testo stilato dalle Nazioni Unite sulla base delle ultime indicazioni di studiosi, operatori e funzionari, contiene anche proposte più “politiche”, come l’apertura di vie legali per l’immigrazione. La nostra provincia si sveglia e si fa più attenta ai temi nazionali con ricadute territoriali. Esponenti locali vicini a Lega e Fratelli d’Italia, sposando le tesi dei leaders Salvini e Meloni, hanno stigmatizzato il documento ONU, a cui senza indugi aveva aderito l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Fra i paesi europei che non aderiranno ci sono quelli del Gruppo di Visegrad, Ungheria, Polonia e Slovacchia, profondamente critici con un’immigrazione prescritta da una ineluttabilità internazionale, che poi non trova altrettanta attenzione per l’integrazione, al netto dell’ipocrisia che soffoca i nostri tempi. L’ufficio stampa dell’ONU, in un comunicato ripreso dall’Ansa, aveva scritto che il premier Conte aveva confermato la firma dell’Italia durante un incontro col segretario generale dell’ONU, António Guterres, seguendo un impegno preso nel 2016 dall’ex presidente del consiglio Matteo Renzi.

Redazione
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