domenica, Novembre 24, 2024

Libera di Don Ciotti in campo con la Parrocchia del Sacro Cuore: “No a piazza Almirante. Affrontare le fragilità sociali della comunità”

L’intitolazione della nuova Piazza dei quartieri Campo Sportivo e Cerreto poteva essere un’occasione in cui il nostro giovane Sindaco faceva valere la sua volontà di rivolgersi a tutta la comunità lasciando che la stessa decidesse magari con un referendum a chi intitolarla. Sarebbe stata una bella dimostrazione di democrazia e partecipazione, un tentativo di coinvolgere tanti cittadini anche quei pendolari che purtroppo vivono Ladispoli come un dormitorio e non hanno ancora messo le radici in questo territorio.

Un Sindaco promotore di civismo e solidarietà. Purtroppo un’occasione mancata, perché ha scelto una strada diversa e di parte. ll Sindaco infatti, con la proposta di intitolare la piazza a Giorgio Almirante, ci vuole far ricordare scelte del recente passato di cui ancora oggi dobbiamo vergognarci: Giorgio Almirante sostenne le leggi razziali, una delle pagine più brutte della nostra storia che causarono tante tragedie umane. Ma la cosa più grave, a nostro avviso, è l’aver causato nella nostra città, una rottura, una ferita, sordo agli appelli pacati sia del Parroco della Chiesa che si affaccia sulla nuova piazza, preoccupato (lui si) di tenere unita la comunità, che dell’Osservatorio sociale di ispirazione cristiana che, con un accorato appello, ha invitato recentemente l’amministrazione a fare un passo indietro e a far Sua la proposta di intitolare la Piazza “Piazza della pace”.

Abbiamo aderito quindi al Convegno promosso dall’Anpi e dal Comitato cittadino “No Piazza Almirante” sulle leggi razziali, perché non possiamo dimenticare: proprio quest’anno ricorrono gli 80 anni dalla nascita del razzismo di Stato.

Recentemente il nostro Presidente Don Ciotti ha dichiarato che “una società che alza muri che alimenta conflitti abbassa il grado di umanità in modo allarmante. C’e un’emorragia di memoria”.

Don Ciotti ha quindi messo in guardia anche dal rischio di rinascita del fascismo e del razzismo. Noi siamo altrettanto preoccupati che anche a Ladispoli – invece di aprire ad un confronto sulle fragilità della nostra comunità, sul disagio sociale (ancora in crescita purtroppo), sulla necessità di lavorare per soluzioni concrete – si stia aprendo la strada a comportamenti che richiamano fascismo e razzismo ed alla carica di violenza che questi processi portano con se. Non siamo d’accordo su questa strategia e invitiamo il Sindaco a fare un saggio passo in dietro che sarebbe veramente apprezzato da tutti.

Presidio di Libera Ladispoli Cerveteri

Redazione
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