domenica, Novembre 24, 2024

Usa, bimba di due anni lotta con un tumore al cervello: necessarie trasfusioni di sangue di un tipo rarissimo

Ha due anni e per combattere il tumore al cervello che l’ha colpita – un neuroblastoma – avrebbe bisogno, per tutta la durata dei trattamenti, di diverse trasfusioni di sangue, ma di un tipo che è fra i più rari al mondo. E’ la storia di Zainab Mughal, una bimba che vive negli Usa, per la quale è scattata una maxi mobilitazione senza frontiere, alla ricerca di un donatore compatibile. Già oltre mille persone sono state sottoposte a test ma solo 3 sono risultate avere il sangue che serve a Zainab. Ma i medici spiegano che occorrerebbero dai 7 ai 10 donatori per coprire la durata della sua terapia, secondo quanto riporta la ‘Bbc’ online. Il sangue della bambina è “estremamente raro” perché non ha un antigene che la maggior parte delle persone porta nei globuli rossi, spiega ‘OneBlood’, centro no profit che sta guidando la ricerca di donatori. Gli unici potenzialmente compatibili potrebbero essere persone di discendenza esclusivamente pakistana, indiana o iraniana con sangue di tipo O o A. Ma anche all’interno di queste popolazioni, meno del 4% delle persone ha un sangue senza l’antigene ‘Indian B’. Dei tre donatori trovati due sono negli Usa e uno nel Regno Unito. OneBlood sta lavorando con altre banche del sangue e con l’American Rare Donor Program, un programma che trova donatori di rari tipi di sangue in tutto il mondo. “Il sangue non la curerà, ma è molto importante per lei per sopravvivere al trattamento del cancro”, sottolinea in un video Frieda Bright, che si occupa di un laboratorio nel centro. Nel filmato il papà di Zainab racconta la storia della piccola e spiega che la figlia ha ricevuto la diagnosi quest’anno. Dopo che sia lui che la mamma si sono offerti di donare il proprio sangue, i medici hanno scoperto che nessuno di loro era compatibile. Così altri componenti della famiglia. Ed è scattato l’allarme. “La vita di mia figlia dipende molto dal sangue”, afferma Mughal, ringraziando chi si è mobilitato per salvare Zainab.
Redazione
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