“Se dicessi per chi voto, entrerei a piedi uniti nel congresso. Non lo farò. Vinca il migliore”. L’ex segretario del Pd ha parlato in questi termini della competizione apertasi in vista delle primarie nel suo partito.
Intervistato dal Quotidiano nazionale, ha risposto “perché basta così” alla domanda sul perché lui non si sia ricandidato. “Tutto – ha spiegato – ha un inizio e una fine. Le due volte che mi candidai e vinsi il giorno dopo iniziò il fuoco amico. Non farò il candidato e nemmeno una corrente. No, liberi tutti, ho detto. Non è un problema di uscire dal partito: si tratta di uscire dal chiacchiericcio quotidiano. Lascio la totale libertà perché questo congresso non sia incentrato su di me ma sulle questioni politiche”.
Quanto al suo progetto di creare un altro partito, Renzi lo ha escluso dall’attualità. “Questo tema – ha detto – non è all’ordine del giorno. Finiamola: se mi candido dicono che voglio comandare, se non lo faccio allora voglio fare il mio partito. Mamma mia, smettiamo di vivere ossessionati da me e cerchiamo di parlare dell’Italia”.