lunedì, Novembre 25, 2024

Brasile, falliti i primi due tentativi di arrestare Cesare Battisti

La divisione antiterrorismo della polizia federale brasiliana ha effettuato due tentativi di arresto di Cesare Battisti a San Paolo. Lo afferma ‘Globo.com’. La polizia è intervenuta presso due indirizzi diversi, sulla base di segnalazioni anonime relative a possibili nascondigli dell’ex terrorista. Battisti, colpito dal mandato di arresto firmato dal giudice Luiz Fux, è latitante da venerdì. L’antiterrorismo è coinvolta da domenica nell’operazione, che viene condotta dalla polizia federale con la collaborazione dell’Interpol, della divisione immigrazione e dell’intelligence. L’attenzione viene dedicata in particolare al controllo dello sterminato confine di 17mila chilometri.
Nella caccia all’uomo, la polizia federale brasiliana – pur non escludendo alcuna possibilità – sta infatti seguendo “piste serie” nella convinzione che l’ex terrorista non abbia lasciato il Brasile. Battisti potrebbe non essersi allontanato troppo da Cananeia, nello Stato di San Paolo, dove risiedeva fino a qualche giorno fa.  Oggi e domani sono giornate importanti. Secondo le fonti, l’ex membro del gruppo dei Proletari armati per il comunismo potrebbe essere stato “colto di sorpresa” dalle decisioni del giudice Luis Fux e del presidente Michel Temer di dare il via libera all’estradizione in Italia. Forse “non si aspettava una conclusione così rapida”, nonostante il presidente eletto Jair Bolsonaro ne avesse fatto una delle sue promesse già in campagna elettorale. Le fonti ritengono “difficile” che Battisti sia riuscito a lasciare il Brasile e a fuggire in quella Bolivia dove aveva già tentato di trovare riparo un anno fa. E in Brasile, comunque, la rete che lo ha appoggiato per anni potrebbe non essere così potente al punto da garantire quella rete di protezione che finora lo ha messo al riparo dall’estradizione. “Quella rete – dicono le fonti – esiste ancora in parte ma è più ristretta e meno potente. Tra l’altro i latitanti in Brasile non durano tanto, perché la gente parla, il Paese è enorme e la forza delle fazioni criminali sta in carcere, non fuori”.
Redazione
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