Il batterio della Xylella fastidiosa potrebbe diffondersi in tutta Europa. È quanto emerge da uno studio diffuso a Parigi dall’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Lo studio conferma che attualmente non esiste “alcuna soluzione” per eliminare i batteri nelle colture e considera “cruciali” le misure messe in atto per “controllare” gli insetti che la trasmettono. Alcune esperienze “promettenti” sono in corso di valutazione in Brasile e in Puglia, continua l’Efsa, dove è stato rilevato il batterio per la prima volta in Europa nel 2013. La Xylella Fastidiosa, considerata uno dei batteri più pericolosi per le piante in tutto il mondo e che causa malattie che possono portare alla morte, è presente principalmente nelle regioni costiere dell’Europa meridionale, ma secondo l’Agenzia ha potenziale di sviluppo nella “maggior parte” delle regioni dell’Unione Europea ad eccezione delle aree di alta quota. “Quasi tutta l’Europa è caratterizzata da climi che possono essere favorevoli alla creazione di Xylella fastidiosa” e le aree del Mediterraneo sono ad “alto rischio”, dice il rapporto. Negli ultimi mesi, dopo l’Italia, la Francia e la Spagna, sono stati identificati nuovi focolai in Portogallo, afferma lo studio. In Francia, sotto varietà Multiplex Xylella è stato rilevato per la prima volta nel 2015. È presente in Corsica, e la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, sugli alberi ornamentali e nella macchia mediterranea. Dopo Italia, Francia e Spagna, il batterio è stato identificato per la prima volta in Portogallo quest’anno, in uno zoo nella città settentrionale di Vila Nova de Gaia. Lo studio dell’Efsa conferma che le piante più colpite sono gli ulivi, in particolare quelli di età superiore a 30 anni, seguiti dagli alberi di mandorla e di agrumi. La pianta più resistente sembra essere la vite, anche se è stata infettata negli Stati Uniti da Xylella fastidiosa.