lunedì, Dicembre 2, 2024

Capodogli vittime del famigerato ‘killer dei mari’

Capodogli vittime del famigerato ‘killer dei mari’

Il wwf lancia un programma, in sinergia con le marinerie del litorale laziale, per il recupero di ‘reti fantasma’ alla deriva nel Tirreno.

Il dramma dei due capodogli trovati morti, mamma e figlio, a largo dell’isola di Palmarola nelle pontine, è purtroppo riconducibile al grave problema delle cosiddette “reti fantasma” contro cui il WWF si batte in tutto il mondo. Le reti abbandonate infatti rimangono per anni in mare e diventano dei veri e propri killer per questi pacifici giganti del mare. Probabilmente la mamma è morta cercando di liberare il piccolo dal groviglio mortale. L’alta socialità di questi cetacei fa sì che nel tentativo di soccorrere i compagni in difficoltà, si arrivi a veri e propri intrappolamenti di gruppo, come accaduto in passato nel Tirreno meridionale. Ecco perché il WWF ha appena avviato un programma sperimentale con i pescatori delle marinerie di Anzio e Fiumicino per il recupero dei rifiuti rinvenuti in mare. Gli attrezzi da pesca vengono smarriti soprattutto a causa delle condizioni meteo marine avverse, o per l’impigliarsi delle maglie negli scogli sottomarini. Sono anche queste reti fantasma a formare le cosiddette “isole di plastica”. Il progetto prevede il coinvolgimento dei pescatori, adeguatamente formati, nella raccolta e nella differenziazione dei rifiuti issati a bordo per un periodo dimostrativo. L’obiettivo è la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti dai fondali. Il progetto è nel solco della più vasta campagna STOPPLASTICPOLLUTION contro la plastica in natura che il WWF sta portando avanti in tutto il mondo e che nel Mediterraneo quest’estate vedrà eventi, manifestazioni, progetti, promozione di comunità #plasticfree.

Redazione
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