Sono stati premiati, presso il Centro Studi Americani, i 10 film vincitori della seconda finestra del bando “Lazio Cinema International”. Di questi, ben sette sono coproduzioni tra Italia e Francia: Addio al nubilato del regista Francesco Apolloni, Il bambino nascosto di Roberto Andò, l’opera prima di Hleb Papou Il Legionario, Il palazzo di Federica Di Giacomo, Occhi blu di Michela Cescon, Un mondo in più di Luigi Pane e Un senso a questa vita di Gianluca Ansanelli. Le altre tre coproduzioni internazionali sono Calibro 9 (Belgio) di Toni D’Angelo, E buonanotte (Bulgaria) del regista Federico Alotto e Io e mia madre (Macedonia) di Giovanni Soldati.
“Anche quest’anno abbiamo voluto premiare il coraggio e la professionalità delle grandi coproduzioni internazionali – ha dichiarato Albino Ruberti, Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Lazio – I film vincitori di questa seconda finestra del bando Lazio Cinema International sono l’esempio concreto del percorso che il nostro cinema sta proseguendo: produttori, registi e attori eccezionali, simbolo di una filiera produttiva immensa e di qualità che coinvolge un grande numero di imprese e di addetti alla produzione cinematografica. La Regione Lazio prosegue con entusiasmo il suo impegno a sostegno del cinema e di tutti i segmenti dell’industria cinematografica. È fondamentale per noi continuare a incoraggiare le eccellenze produttive della nostra Regione e promuovere una sempre maggiore interconnessione tra gli operatori attraverso le coproduzioni affinché l’eccellenza della nostra industria cinematografica valichi i confini regionali e nazionali”.
Sono stati inoltre assegnati: il “Premio Lazio Frames” a Se c’è un aldilà sono fottuto. Vita e cinema di Claudio Caligari di Simone Isola e Fausto Trombetta, documentario presente nella sezione del MIA Italians doc it better, il cui contenuto, l’impatto produttivo, i possibili sviluppi internazionali e il coinvolgimento di risorse del territorio rappresentano al meglio le potenzialità produttive del Lazio, evidenziando i talenti e le location del territorio e il Premio Crossing Script, nato dalla collaborazione fra Roma Lazio Film Commission e Rabinovich Foundation di Tel Aviv, ad Anthem by Dany Lerner e a Gli anni del padre di Stefano Veneruso, Anna Pavignano e Alfredo Morabito. Questo premio è dedicato a soggetti cinematografici adatti alla realizzazione di progetti tra Israele e Lazio, nell’ambito dello sviluppo della coproduzione, obiettivo fra i principali per la Regione Lazio nel settore cinema e audiovisivo.
La Regione Lazio, in collaborazione con Unioncamere Lazio e CCIAA Roma, anche quest’anno è presente al MIA, la grande kermesse del primo mercato italiano dell’industria audiovisiva. Lo stand regionale è interamente dedicato alle coproduzioni internazionali made in Lazio e alle attività di incoming per l’avvio di nuove partnership con i produttori esteri e per favorire l’internazionalizzazione del cinema laziale.