Libri, mandarini e caffè. Il suo non è solo un salone. E’ il salone per eccellenza in tutta Roma. L’arredo minimale, un angolo elegante in via dei Prefetti, rigorosamente senza insegna, con gli acconciatori che si muovono nel grande salone dove si respira gusto per il design, l’arte, la bellezza a 360 gradi. Come il tavolino dell’ingresso, sul quale campeggia sempre un ricco cesto di mandarini. E poi il bancone, con libri e coffee table books raccomandati da Roberto D’Antonio in persona. E’ lui l’hair stylist delle dive, che ha trasformato il suo atelier non solo in uno dei posti più all’avanguardia della capitale ma anche in un luogo speciale, nel quale, tra una piega e un taglio, si conversa liberamente di film, spettacoli teatrali e festival. E dove, per quattro decenni, D’Antonio ha cambiato la testa a dive e politici della Prima, Seconda e Terza Repubblica.
“Già nel 1987, nel salone di piazza di Pietra ho sempre praticato un rapporto civile e di affetto con la mia clientela – spiega D’Antonio – per farla sentire come se fosse a casa. Mi piace che quando sono qui i clienti possano leggere qualcosa di bello, elegante e colto. Molti di lori sono scrittrici, giornalisti e politici, mi arrivano tanti libri da parte loro che poi lascio in negozio dando così la possibilità alla gente di leggere e passare quelle ore in salone come se fossero in famiglia, a casa. Anche il fatto di offrire i mandarini, un dolce o il caffè mi fa sentire a casa. Questo vale anche per il personale che lavora tutto il giorno, è un modo per coccolarlo e non fargli sentire la fatica del lavoro”. Punto di riferimento nel mondo per l’universo della coiffure, dal festival di Cannes a quello di Venezia, D’Antonio ha sempre mantenuto un basso profilo, virtù che nel tempo l’ha premiato. “Non so se sia una dote o un merito – spiega – però ho sempre rispettato tanto il lavoro, la gente che mi porta lavoro e il personale che mi gira attorno e mi aiuta. Nutro tanto rispetto per chi mi dà da vivere, da sempre. Ancora oggi, dopo 40 anni di lavoro, la mattina mi alzo e sono felice. Ho sempre la stessa paura e la stessa voglia di sbagliare e non essere mai al massimo, voglio fare sempre meglio. Questo mi dà molta energia”. E sempre mille idee per la testa, soprattutto con le feste alle porte: “Quest’anno ho dato piena libertà alla fantasia – annuncia – è stato un anno un po’ faticoso e difficile sia politicamente sia economicamente quindi mi sono detto ‘dobbiamo divertirci’. Anche in testa si può passare da tanta classe come fiocchi e nastri di velluto con i capelli tirati oppure eccedere, quindi colorare le chiome di rosso e verde o impreziosirle con molti accessori vintage recuperati in casa, tipo vecchie spille, fermagli e cerchietti”. E l’uomo? “Può raccogliere i capelli se sono lunghi, oppure colorarli con lo spray se sono corti e anche truccarsi anche un po’”. Lunghissimo l’elenco delle clienti celebri passate sotto le sue forbici: Sabrina Ferilli, Isabella Ferrari, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Catherine Deneuve, Alba Rohrwacher, Ginevra Elkann, Lilli Gruber per citarne alcune. E gli uomini: Renato Zero, Roberto Benigni, Paolo Sorrentino e Michele Santoro. Recentemente poi Francesca Verdini, fidanzata Matteo Salvini, la sindaca di Roma, Virginia Raggi e Fanny Ardant. “A lei, per alla presentazione del film ‘Belle Epoque’, ho tagliato i capelli in camera – racconta – poi mi ha detto ‘Roberto ho un vestito per la sera e devo tirarli su’, così le ho creato un’acconciatura meravigliosa e quando sono andato al cinema a vedere il film ho notato che era pettinata come l’avevo pettinata io. Questa è stata una grande soddisfazione per me, perché ho avuto la stessa idea senza aver visto prima la pellicola”. Ma c’è una diva, divina tra le divine, che D’Antonio ha sempre sognato di pettinare. “E’ Mina – confessa – mi è sempre dispiaciuto non averla conosciuta. Lei è sempre stata un sogno per me e assieme a Raffaella Carrà uno dei miei sogni nel cassetto. Ho sempre desiderato avere Raffaella come cliente, purtroppo ci siamo incontrati in tempi diversi ma come Mina, è sempre stata una donna che ho ammirato tanto”. Instancabile, Roberto. Che anche quando non è occupato ad acconciare teste, in fondo, ha sempre lo stesso chiodo fisso: “Penso sempre ai capelli – ammette – anche quando non lavoro mi informo, leggo giornali di capelli, vedo foto di moda, mi informo online e questo mi aiuta a mi dà forza”.