martedì, Novembre 26, 2024

Inquinamento, parla Sabrina Zuccalà: “Dalle nanotecnologie interventi alle facciate dei palazzi che impediscono il deterioramento da parte dello smog”

“Abbiamo ideato un formulato nanotencnologico che potrà essere utilizzato per gli interventi sulle facciate esterne degli edifici sfruttando le tecnologie più innovative, garantendo così una maggiore durata dei lavori di ristrutturazione nel tempo, prevenendo la formazione di alghe, muffe e batteri, che sono i principali responsabili del degrado dei materiali.” A dirlo Sabrina Zuccalà direttore del laboratorio di nanotecnologie “4wad360” che, dopo aver applicato i nanomateriali prodotti dal suo laboratorio per preservare i beni culturali, le opere d’arte, i monumenti, il patrimonio archeologico e storico, manufatti in legno e in marmo, ha ora l’opportunità di portare le innovazioni tecnologiche in ogni casa, per recuperare le facciate di palazzi e condomini. “L’assorbimento di acqua ed inquinanti da parte dei supporti porosi posti in facciata – spiega Zuccalà – è una delle cause principali, dirette o indirette, del degrado chimico, fisico, biologico dei materiali. L’acqua e gli agenti inquinanti da essa veicolati esercitano la loro azione degradante anche sulle parti metalliche che si trovano in facciata, provocando ossidazioni e relative colature nelle zone sottostanti. La nanotecnologia protegge le superfici restaurate perché impedisce a smog e agenti atmosferici di penetrare nei materiali favorendo inoltre l’azione di pulizia da parte della pioggia, la quale laverà via lo sporco superficiale che si accumulerà negli anni successivi perché esso che non penetrerà più nelle facciate”. “È importante utilizzare prodotti che non formano un film superficiale dannoso e non permeabile al vapore, soprattutto in caso di presenza di umidità da risalita capillare, perché i sali che arrivano in superficie farebbero sfogliare i protettivi tradizionali e farebbero deteriorare ulteriormente le superfici dopo poco tempo”. “Tra l’altro queste tecnologie sono anche in grado di risolvere definitivamente il problema dell’umidità da risalita capillare – dice anche Maria Fausta Anzioli tecnico del laboratorio e referente per i beni culturali – attraverso l’applicazione della tecnologia a multifrequenza, l’ultima innovazione nel mondo della deumidificazione muraria elettrofisica. Con la tecnologia dei nostri apparecchi si superano infatti i limiti degli apparecchi mono-frequenza, perché essa sfrutta l’emissione contemporanea di impulsi a frequenze differenti. La tecnologia ottiene così risultati eccellenti su tutte le strutture murarie, indipendentemente dalla concentrazione dei sali e dalla composizione della muratura stessa”. “La tecnologia a multifrequenza associata alla protezione traspirante delle superfici murarie con la nanotecnologia rende definitivo il restauro delle facciate delle nostre abitazioni: se pensiamo che questo risultato lo otteniamo recuperando il 90% delle spese sostenute, direi che questa è la soluzione per eccellenza. Difatti,– la legge n. 160 del 27 dicembre 2019 detta “Bonus facciate” ci permette di detrarre il 90% della spesa in 10 anni per sistemare le facciate delle case nelle quali abitiamo. Con il Bonus Facciate possiamo detrarre le spese per interventi di pulizia delle facciate, tinteggiature, eliminazione del degrado e per fare ciò possiamo sfruttare le nuove tecnologie”. “La specificità del formulato nano tecnologico – continua Anzioli – è quella di un trattamento particolarmente efficace con caratteristiche di lunga durata all’interno del substrato del materiale trattato. La tecnologia non ha paragoni nella chimica tradizionale perché le nanoparticelle che compongono i formulati di nostra produzione hanno dimensioni inferiori ai 100 Nm (circa 300mila volte più piccolo di un capello). Il trattamento rinforza la superficie dall’interno e conferisce ad essa caratteristiche di idrorepellenza, oleorepellenza, resistenza allo smog, ai graffiti, al ghiaccio, alla salsedine, maggiore durevolezza del materiale di cui è composta la nostra facciata. Tutto ciò senza alterare le caratteristiche del materiale, che resterà marmo, legno, cotto, con la sua identità materica e cromatica, con la sua traspirabilità”. “L’esperienza fatta in questi anni con i Ministeri, con le Asl e con grandi realtà in campo immobiliare – conclude Sabrina Zuccalà – sono ora alla portata di tutti, grazie agli strumenti che il nostro Stato mette a disposizione dei suoi cittadini. Ora possiamo non solo dare futuro alla storia, ma anche dare nuova vita alle facciate delle nostre città grazie alle nuove tecnologie”.
Redazione
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