L’assessore alla Pubblica istruzione, Francesca Cennerilli: «Le famiglie sono strettamente legate all’evolversi di questa situazione perché ci si dovrà organizzare anche lavorativamente parlando»
Il ritorno tra i banchi di scuola a settembre conserva in sé ancora numerosi punti interrogativi. A cominciare proprio dal quando si rientrerà in classe. Studenti e insegnanti sono ormai a casa da tre mesi. Da tre mesi inchiodati davanti a pc, tablet e telefonini per cercare di proseguire al meglio le lezioni lasciate in sospeso con l’arrivo della pandemia. Ora però, mentre l’anno scolastico volge al termine, senza che una vera e propria fine ci sarà (fatta di saluti, regali alle maestre, giochi di gruppo, lacrime per gli amici che non si ritroveranno il prossimo anno) si cerca di capire e immaginare come a settembre si tornerà tra i banchi di scuola.Una incognita non solo per i genitori ma anche per dirigenti scolastici e amministratori locali che ad oggi hanno le mani legate e non sono in grado di poter indicare gli interventi (qualora fossero necessari) da effettuare per un rientro in sicurezza. Un’incognita che pende come una spada di Damocle sulle teste di tantissime famiglie. Attorno al mondo della scuola ruota tutto un assetto familiare: i genitori che lavorano, baby sitter da ingaggiare, nonni da trasformare (con le dovute cautele) in baby sitter. Se è vero che i bambini dovranno mantenere la distanza di un metro tra loro sicuramente sarà necessario riorganizzare, al loro interno, i plessi scolastici. Ad oggi le classi sono numerose e gli spazi all’interno delle scuole sono esigui. Ma per qualsiasi tipo di accorgimento saranno necessari anche fondi. Fondi che le amministrazioni comunali, da sole, non potranno reperire e che dunque sarà compito degli Enti superiori dover erogare. Ma oltre agli spazi ci sono anche la mensa scolastica e il servizio scuolabus. Anche in questo caso, alle domande dei genitori si aggiungono anche quelle degli enti locali: come ci si dovrà organizzare? «Questa realtà (quella della scuola, ndr) sta sulla scia di tutte le altre decisioni che saranno e sono state prese – ha spiegato l’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Cerveteri, Francesca Cennerilli – Le famiglie sono strettamente legate all’evolversi di questa situazione perché ci si dovrà organizzare anche lavorativamente parlando».C’è poi l’aspetto relativo ai bambini diversamente abili. Anche loro al momento stanno svolgendo lezione a distanza, grazie al supporto di docenti, insegnanti di sostegno e del personale AEC. Figure che lavorano in stretta sinergia per garantire al bambino, come spiegato dall’Assessore, l’attenzione di cui necessità. Ma anche sotto questo aspetto bisognerà capire verso che direzione si andrà a settembre. Si dovrà proseguire con la didattica a distanza? Dal canto suo il Comune già in estate procederà con l’indicazione della gara per l’affidamento del servizio.Gara all’interno della quale sarà inserita una voce “particolare”: quella relativa proprio a una simile emergenza. «Ci siamo trovati tutti impreparati a gestire questa emergenza – ha spiegato Cennerilli – ma ora dobbiamo anche essere preparati al fatto che situazioni del genere possano ripetersi e dunque non farci trovare nuovamente impreparati. Motivo per cui – ha proseguito – inseriremo questa indicazione all’interno del bando di gara così da trovarci preparati in futuro».