sabato, Novembre 9, 2024

Camaiore (Lucca), Identificato e arrestato lo spacciatore accusato di aver venduto la droga a Samuele Ventrella, 25 anni, morto per overdose il 2 agosto scorso

Identificato e arrestato lo spacciatore accusato di aver venduto la droga a Samuele Ventrella, 25 anni, morto a Lido di Camaiore (Lucca) per overdose il 2 agosto scorso, e al padre Gerardo, 54 anni, torinese residente a Lido di Camaiore, il quale ha subito lesioni gravissime a seguito dell’assunzione dello stupefacente. I carabinieri della stazione di Lido di Camaiore hanno fermato nella giornata di ieri un 55enne italiano, residente a Viareggio (Lu), con precedenti penali, che è stato sottoposto agli arresti domiciliari. La misura cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lucca, Riccardo Nerucci. I carabinieri, coordinati dal pubblico ministero della Procura lucchese Antonio Mariotti, al termine dell’attività investigativa, hanno raccolto “gravi indizi di colpevolezza a carico dell’arrestato e segnatamente per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti e morte come conseguenza di altro delitto”. Si tratta di elementi probatori che hanno consentito al gip di emettere la misura restrittiva dello spacciatore 55enne. I carabinieri, durante la notte tra l’1 e il 2 agosto scorsi, intervennero in due diverse strade di Lido di Camaiore a seguito di una segnalazione giunta al 112 che indicava due persone a terra prive di sensi. Gerardo Ventrella e suo figlio Samuele, subito assistiti, manifestarono, già nell’immediatezza dei soccorsi, chiari sintomi di intossicazione dovuta ad un mix di stupefacenti, e precisamente cannabis e cocaina. Il padre Gerardo fu ricoverato in prognosi riservata ed in pericolo di vita presso l’ospedale Versilia mentre il figlio Samuele, condotto in arresto cardiaco all’ospedale di Massa morì poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Gerardo Ventrella è stato poi trasferito dall’ospedale Versilia al policlinico Cisanello di Pisa, dove è stato sottoposto a un trapianto di fegato per le ripercussioni che l’overdose aveva provocato.
Redazione
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