Hanno tra i 23 e i 36 anni i quattro trapper autori di due violente e brutali aggressioni consumate tra marzo ed aprile 2020 a Roma. Tutti esperti di arti marziali e pugilato, sono stati accusati dei reati di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, a conclusione delle indagini coordinate della procura di Roma e condotte dagli investigatori della Digos della Questura di Roma, diretti da Giampietro Lionetti. Connotata da discriminazione razziale, etnica e religiosa, è la seconda azione, accertata ad aprile scorso, di cui sono considerati responsabili. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della polizia, i quattro, in strada, si scagliano improvvisamente e senza alcun motivo su un passante, un cittadino di origini extracomunitarie, mandando in scena un copione di violenza brutale che lascia a terra la vittima, priva di sensi. Ad aggravare le immagini, commenti che documentano l’oltraggio al benché minimo sentimento di umanità per la vittima, che viene sbeffeggiata con la frase “questo è un uomo” e definita “sprecata”, quasi a svilirne la dignità anche come vittima di violenza.