Notice: Function _load_textdomain_just_in_time was called incorrectly. Translation loading for the rank-math-pro domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /var/www/vhosts/quotidianolavoce.it/httpdocs/cms/wp-includes/functions.php on line 6114
Coronavirus, per Massimo Andreoni (Simit), il nuovo Dpcm potrebbe essere tardivo - Quotidiano La Voce
giovedì, Novembre 14, 2024

Coronavirus, per Massimo Andreoni (Simit), il nuovo Dpcm potrebbe essere tardivo

“Il mio parere è che questo nuovo Dpcm arrivi un po’ troppo tardi. Le misure andavano prese quando i casi giornalieri erano a quota 10mila. Temo che ora potrebbero non essere sufficienti a rallentare una epidemia ormai fuori controllo”. Così Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, commenta le nuove misure varate dal Governo. “Se poi, come sappiamo, vedremo gli effetti dei nuovi provvedimenti tra 3-4 misure, ecco che davvero tra un mese potrebbe essere impossibile fermare la salita della curva dei casi – rimarca Andreoni – I numeri del report del ministero della Salute hanno una fluttuazione legata ad alcuni fattori: il numero dei tamponi fatti e in quali giorni questi test vengono fatti, perché nel weekend c’è un calo di prestazioni. Ma c’è un dato preoccupante che rimane ed è quello della percentuale dei tamponi positivi rispetto al totale dei fatti: una percentuale molto elevata, sempre intorno al 15% e in alcune regioni oltre il 20%. Il virus dunque circola molto ed è, purtroppo, fuori controllo”. Secondo lo specialista, oggi “la preoccupazione è la pressione sul Servizio sanitario nazionale” perché è negli ospedali che si assiste a un “accumulo dei pazienti Covid, dove il numero degli accessi è sempre più elevato rispetto a quello dei dimessi. Così – conclude Andreoni – se non riusciamo ad invertire la rotta, tra non molte settimane gli ospedali andranno in fibrillazione”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli