“Il mio parere è che questo nuovo Dpcm arrivi un po’ troppo tardi. Le misure andavano prese quando i casi giornalieri erano a quota 10mila. Temo che ora potrebbero non essere sufficienti a rallentare una epidemia ormai fuori controllo”. Così Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, commenta le nuove misure varate dal Governo. “Se poi, come sappiamo, vedremo gli effetti dei nuovi provvedimenti tra 3-4 misure, ecco che davvero tra un mese potrebbe essere impossibile fermare la salita della curva dei casi – rimarca Andreoni – I numeri del report del ministero della Salute hanno una fluttuazione legata ad alcuni fattori: il numero dei tamponi fatti e in quali giorni questi test vengono fatti, perché nel weekend c’è un calo di prestazioni. Ma c’è un dato preoccupante che rimane ed è quello della percentuale dei tamponi positivi rispetto al totale dei fatti: una percentuale molto elevata, sempre intorno al 15% e in alcune regioni oltre il 20%. Il virus dunque circola molto ed è, purtroppo, fuori controllo”. Secondo lo specialista, oggi “la preoccupazione è la pressione sul Servizio sanitario nazionale” perché è negli ospedali che si assiste a un “accumulo dei pazienti Covid, dove il numero degli accessi è sempre più elevato rispetto a quello dei dimessi. Così – conclude Andreoni – se non riusciamo ad invertire la rotta, tra non molte settimane gli ospedali andranno in fibrillazione”.