“Grossomodo, almeno tra il 60 e il 70% della popolazione dovrebbe essere vaccinata” per ottenere “un’immunità di gregge” per Covid-19. A stimarlo è stato Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, durante la conferenza stampa sull’aggiornamento della situazione Covid-19 in Italia. Se si considera che la popolazione italiana è formata da oltre 60 milioni di individui, l’immunità di gregge si colloca nella forbice 36-42 milioni di persone. “In genere – ha spiegato – la soglia di immunità di gregge che è necessaria per stabilire” un limite oltre il quale “il virus non circola più o circola meno dipende dall’indice di contagio R0″ del patogeno. Bisogna farsi qualche calcolo”, ma la stima è quella per l’esperto che precisa: “Bisognerebbe comunque con dei modelli cercare di stimare questa soglia”. Con il vaccino “c’è la speranza che da qua a pochi mesi potremo cominciare a immunizzare sempre più persone in maniera graduale e crescente. Si inizia a vedere una possibilità di ridurre l’impatto di questa maledetta pandemia. Continuiamo a fare qualche sacrificio”, conclude. “Io sono certo che gli italiani daranno grande prova di maturità capendo quanto importanti sono le vaccinazioni, sia che abbiano un effetto di cosiddetta immunità sterilizzante sia che abbiano l’effetto di immunità protettiva di malattia. Ma è la strada per uscire da una situazione come questa che altrimenti ci costringerà sempre a dover adottare le strategie di distanziamento, a indossare sempre le mascherine e al lavaggio delle mani, che tante volte sono state vissute con intolleranza”, dice il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, in conferenza stampa al ministero della Salute sulla situazione attuale dell’emergenza Covid-19.