“Olindo e Rosa sono innocenti, bisogna riaprite il caso perché gli assassini della mia famiglia sono ancora liberi”. A parlare è Azouz Marzouk, sul tavolo degli imputati a Milano con l’accusa di calunnia proprio nei confronti dei coniugi Romani, condannati all’ergastolo in via definitiva per la strage di Erba in cui la sera dell’11 dicembre 2016 morirono sotto i colpi di spranghe e coltelli la moglie Raffaella Castagna, il figlio Youssef di soli 2 anni, la nonna del piccolo Paola Galli e una vicina di casa Valeria Cherubini. Oggi Azouz, tramite i suoi legali, invita la procura a riaccendere i riflettori sulla strage. Non può avanzare istanza di revisione, ma il suo è un appello “a fare giustizia”.