Un 2020 duro e pesante per il mondo intero sta per cedere il passo al 2021, anno carico di speranze per l’umanità. Speranza: auspicio diffuso anche a Cerveteri, città fortemente legata alla sue radici rurali e alle sue tradizioni. Da otto anni in comune regna il sindaco Alessio Pascucci, giovane figlio di questa terra, fin da studente militante della variopinta sinistra arcobaleno. Eletto sindaco giovanissimo nel 2012, ha tuttavia iniziato il suo mandato con una esperienza decennale nell’istituzione locale, e con una marcata predisposizione ideologica alla visione della politica come servizio di spinte culturali, in tutti i settori amministrativi. La cultura come motore di qualunque realizzazione, è un modello difficile da trasformare in una realtà utile alla comunità. Rieletto sindaco nel 2017, più sull’onda di obiettivi da raggiungere che per cose fatte ed opere realizzate, sebbene in campagna elettorale invitasse tutti a considerare come già fatto qualunque proposito, Pascucci ha continuato a perseguire, sempre con risultati interlocutori, il suo binomio bello e impossibile. Oggi siamo a ventiquattro mesi dalla scadenza del suo secondo ed ultimo mandato, e sarà ricordato per aver tenacemente voluto per i cerveterani una ‘rivoluzione’ di crescita culturale, mai tentata prima da nessun sindaco nella lunga storia di questo comune. Al termine di due mandati non lascia nessuna opera realizzata, carenze nei servizi essenziali alla comunità, nessun abbellimento del paese e decoro urbano ridotto ai minimi termini, solo per citare alcune delle voci in rosso di un bilancio amministrativamente negativo. Di contro, però, a Cerveteri sono nate strutture per promuovere ed ospitare eventi culturali pubblici anche di alto livello. Sono stati avviati, finanziati e realizzati diversi progetti di promozione culturale a tutto campo. Ed ancora. Cerveteri è passata dai cartelli di spettacoli estivi da turismo balneare, ad eventi di musica, cultura, teatro, pittura ed altro ancora, in tutti i mesi dell’anno, senza mai dimenticare nessuna delle iniziative legate alle tradizioni storiche locali. Negli ultimi otto anni, spazio a laboratori di idee e proposte dell’associazionismo locale, prima sempre relegato in secondo piano. Attualmente Cerveteri è in carica quale Città della Cultura del Lazio per il 2020-2021, ed è in corsa per il titolo di Citta della Cultura Italiana per il 2022. La realtà di oggi è una Cerveteri a due velocità: una culturalmente avanzata e l’altra amministrativamente bloccata. Il prossimo sindaco troverà una doppia eredità: gestire ed incrementare la crescita culturale di Cerveteri, e tirare fuori la città dalle sabbie mobili della paralisi amministrativa, entrambe firmate Pascucci.
Nel 2022 Cerveteri e Ladispoli
al voto per le amministrative:
totonomine: falò di nominaton
Tra due anni si tornerà a votare ed il frullatore del toto-nomine su chi sarà il nuovo sindaco ha già iniziato a girare. Nel 2022 si torna a votare su tutte e due le sponde dell’Aurelia, e se a Cerveteri, dalle parti di piazza Risorgimento, sembrerebbe essere Federica Battafarano il nome più gettonato da candidare alla successione ed alla continuità di Pascucci, lontani rulli di tamburi annuncerebbero che quest’ultimo potrebbe essere candidato dalla sinistra ladispolana contro il sindaco uscente di centrodestra. Nomination in campo a Ladispoli da qualche tempo e mai smentita. In fondo, Cerveteri ha già avuto tre sindaci provenienti da Ladispoli: Cetica, Brazzini e Ciogli. ‘Ricambiare le visite’ almeno una volta potrebbe non essere un’eresia. Battafarano per Cerveteri e Pascucci per Ladispoli, nomi di indubbio spessore, e non solo locale, ma tirati fuori con quell’anticipo eccessivo e ‘sospetto’ che, secondo il decalogo base della politica, mira in realtà ‘bruciarli’, in vista delle vere manovre per le candidature. E qui le domande si moltiplicano all’infinito in un gioco di scatole cinesi. Chi eventualmente starebbe tentando questa doppia interdizione, perché, e, soprattutto, ci riuscirà? Vedremo.