martedì, Novembre 5, 2024

Coronavirus, “esplode” l’ira del governatore Cirio: “Quello che ho visto ieri in alcune vie a Torino è qualcosa che mi riporta con la mente in estate e non possiamo permettercelo”

“Quello che ho visto ieri in alcune vie a Torino è qualcosa che mi riporta con la mente in estate e non possiamo permettercelo”. Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, commenta così le immagini della folla che ieri hanno accompagnato la riapertura dei negozi.”Quello che è successo ieri a Torino è qualcosa di inaccettabile”, sottolinea ai microfoni di Radio Veronica One. “Questa mattina parteciperò al Comitato per l’Ordine  pubblico e chiederò al prefetto interventi rigorosissimi – aggiunge – So che le forze dell’ordine hanno fatto tanto ma evidentemente non basta. I piemontesi si stanno comportando in modo serio, ma laddove ci sono situazioni che scappano di mano bisogna intervenire subito in maniera netta”. “In Piemonte non stiamo tenendo le scuole chiuse, ma la seconda e terza media in didattica a distanza. Io che ho in mano documenti, dati e conosco il monito degli epidemiologi, se non avessi fatto così sarei stato un irresponsabile” ha precisato poi sulla decisione di proseguire alle medie con la didattica a distanza nonostante la regione sia entrata da ieri in zona arancione. “Non dimentichiamo, quando si richiama la didattica in presenza, che esiste una didattica a distanza che sta funzionando grazie allo sforzo di tanti professori e insegnanti”. “A gennaio, dopo la Befana, si tornerà tutti a scuola in sicurezza. Per sempre” ha detto annunciando un piano trasporti per consentire agli studenti di spostarsi in sicurezza. “Prevede che porteremo tutti a scuola, in sicurezza, con una occupazione che non supererà il 50% dei mezzi, però chiederemo alla scuola di modulare gli ingressi realmente, scaglionandoli al mattino, cosa che non è avvenuta nel programma scolastico di quest’anno”. Quanto al prossimo Dpcm “segue un iter conosciuto, domani mattina qui in Stato-Regioni avvieremo un confronto – ha spiegato il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia – poi si va in Parlamento come è giusto che sia e dopo il confronto in Aula il presidente del consiglio tirerà le fila”. “Il confronto va avanti tra oggi e domani”, ha aggiunto. “Qui non si tratta di parlare solo del ricongiungimento tra familiari, bisogna invece insistere sul rafforzamento delle reti sanitarie e per evitare la terza ondata bisogna che il rigore e il distanziamento sociale prevalgano su altre cose”. Il mese di dicembre, ha osservato ancora Boccia, “deve coincidere con la messa in sicurezza del Paese, anche se bisogna consentire a tutti di manifestare la propria attenzione verso gli altri, ma questo lo si fa solo stando attenti agli altri”.
Redazione
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