Dipende da Conte prima e dal Parlamento poi, non da me”. In un’intervista a Il Messaggero il leader di Italia viva, Matteo Renzi, mette nelle mani del premier il boccino della sopravvivenza del governo, il Conte bis. E precisa: “Noi abbiamo messo per iscritto in due documenti le cose che non ci convincono. Sono argomenti di merito, tanti” ma “se però le nostre idee danno fastidio, andiamo all’opposizione”. E ancora: “Abbiamo la schiena dritta, non cediamo sui contenuti in cambio di tre poltrone”, intima Renzi, che è convinto che Conte “ha sbagliato a chiudere così la verifica di governo”. Poi il l’ex premier incalza: “Ha detto che verrà in Parlamento, ma se ha scelto di andare a contarsi in Aula accettiamo la sfida”. Infine sula delega ai Servizi segreti, Renzi dice: “Devo spiegare al premier perché i suoi predecessori avevano uno stile che lui non rispetta? In tutto il mondo è così. Bush, Obama, Trump hanno avuto il loro National Security Advisor. E domani lo avrà Biden. Solo Conte fa eccezione” forse perché “evidentemente si ritiene più capace di Berlusconi, Monti, Prodi, D’Alema messi insieme” che hanno ciascuno di loro indicato il loro delegato, rispettivamente in Letta, De Gennaro, Micheli, Mattarella”. E sul discorso di Capodanno quest’ultimo: “L’ho apprezzato molto. Sono felice che al Quirinale ci sia un galantuomo”. E sul passaggio del discorso in cui Mattarella ha detto che “non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte, Renzi chiosa: “Credo si riferisse a tutti, ma in ogni caso è un passaggio che condivido totalmente”, conclude il leader di Italia viva.