sabato, Novembre 23, 2024

Matteo Renzi apre la crisi di governo: via le due ministre e il sottosegretario. Ed ora cosa succede?

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, annuncia, in una conferenza stampa alla Camera, le dimissioni della ‘sua’ delegazione dal governo: le ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto “così come annunciato in una lettera al premier Conte”. “E’ molto più difficile lasciare una poltrone che aggrapparsi allo status quo – afferma – noi viviamo una grande crisi poltica, stiamo discutendo dei pericoli legati alla pandemia. Davanti a questa crisi il senso di responsabilità è quello d risolvere i problemi, non nasconderli”. “La crisi politica non è aperta da Italia Viva, è aperta da mesi”, aggiunge. “Nell’affermare fiducia incrollabile nel presidente della Repubblica e nel ruolo istituzionale che ricopre – osserva Renzi –  pensiamo che si debbano affrontare tre punti cardine”. “Il re è nudo. Risolviamo i problemi. Pensare di risolvere con un tweet, post o su instagram è populismo. La politica richiede il rispetto delle liturgie della democrazia. Poiché c’è la pandemia occorre rispettare le regole democratiche”, incalza. “Questo è il punto fondamentale: non giochiamo con le istituzioni, la democrazia non è un reality show dove si fanno le veline. Questo prevede la nostra costituzione che non è una storia su instagram”. “Abbiamo chiesto tre questioni al premier. Il primo è di metodo: non consentiremo a nessuno di avere pieni poteri, abbiamo fatto un governo per non darli a Salvini”. Lo dice Matteo Renzi in conferenza stampa alla Camera attaccando “l’utilizzo in modo ridondante delle dirette tv, quello discutibile della delega ai servizi”. “C’è una drammatica emergenza da affrontare ma non può essere l’unico elemento che tiene in vita il governo. Rispondere alla pandemia significa avere desiderio e bisogno di sbloccare i cantieri e agire sulle politiche industriali”, prosegue. “Ci sarà un motivo se l’Italia è il Paese ha il maggior numero di morti e il Pil che crolla”. “E’ evidente che non abbiamo il controllo – prosegue il senatore – al Senato abbiamo 18 persone incredibilmente libere. Per quello che noi sappiamo o c’è un progetto per un programma di fine legislatura, noi ci siamo. Se il tema è se si formano i gruppi di ‘responsabili’, fai pure presidente. A me non risulta ci siano alcuni dei nostri ma non grido allo scandalo, penso sia un’occasione persa”. Lo sbocco della crisi? “Tocca al presidente del Consiglio, noi siamo pronti a discutere di tutto – risponde – non abbiamo nessuna pregiudiziale nè su formule nè su nomi”. “Non ci sono stati contatti con il presidente del Consiglio”, dichiara Renzi che assicura: “Non si vota ora, si vota nel 2023”. Per quanto riguarda le aperture fatte dal premier alle richieste di Italia Viva, renzi osserva: “Se c’è un’apertura politica vera, si misura in Parlamento non in un angolo di una piazza. Abbiamo fatto i tavoli politici, se vuoi fare un’apertura vera la fai sui contenuti”. E’ stato creato “un vulnus nelle regole del gioco, delle regole democratiche”, dichiara criticando diversi aspetti dell’azione del premier Giuseppe Conte. “Un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti”. Lo scrive su Twitter il vicesegretario Pd Andrea Orlando dopo l’annuncio delle dimissioni delle ministre Iv.
Redazione
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