La Francia, che è massicciamente intervenuta in Rwanda a partire dagli anni Novanta allineandosi sulle posizioni del regime hutu del Paese, porta “pesanti e schiaccianti responsabilità” nella deriva che condusse al genocidio dei Tutsi del 1994: è quanto si legge nelle conclusioni di un atteso rapporto di una commissione di storici rivelato oggi dalla France Presse. Le conclusioni del rapporto, consegnato al presidente Emmanuel Macron, criticano il “fallimento della Francia in Ruanda”, sottolineando tuttavia che “nulla dimostra” che si sia resa “complice” del genocidio che secondo l’Onu ha causato 800mila morti. Il rapporto – ha commentato Macron dopo aver ricevuto uno dei suoi autori all’Eliseo. – “segna un passo considerevole nella comprensione e il giudizio sull’impegno” della Francia nel Paese africano. Il capo dello Stato “incoraggia” il “proseguimento del lavoro di conoscenza e memoria sul genocidio dei Tutsi”, con l’apertura “nei prossimi giorni” dei “principali fondi d’archivio” su questo dossier. “La Francia – ha assicurato la presidenza – proseguirà gli sforzi in materia di lotta all’impunità di persone responsabili di crimini di genocidio”.