“La variante giapponese del Covid E484K è una delle mutazioni caratteristiche della variante brasiliana. Chiamarla variante giapponese è per chi ama fare i titoli”. Lo dice Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, secondo il quale, al momento, non ci sono “indicazioni che fanno pensare a un’ulteriore evoluzione con cambio di caratteristiche”. “C’è purtroppo la conferma che anche in Giappone, dove sono estremamente cauti e precisi, si sono ritrovati, e sottolineo a meno che non vengano fuori dati diversi – insiste Galli – la brutta ma prevedibile sorpresa che si stanno diffondendo dei casi, non moltissimi, della variante brasiliana che era già stata segnalata a gennaio. Le persone che viste a gennaio con quella variante hanno evidentemente lasciato dietro di sé un codazzo di infezioni che, trascorsi alcuni mesi, si ritrovano negli ospedali”.