mercoledì, Ottobre 30, 2024

La struttura finanziaria delle imprese che hanno fatto ricorso al Fondo di Garanzia “presenta notevoli criticità”

La struttura finanziaria delle imprese che hanno fatto ricorso al Fondo di Garanzia per le Pmi “presenta notevoli criticità” e, rispetto al totale delle attività, “la gestione del magazzino e dei crediti a breve si conferma il vero tallone d’Achille” per molte di loro. E’ quanto emerge dal rapporto presentato oggi da Mediocredito Centrale e Svimez sull’impatto delle misure introdotte dai decreti Liquidità, Cura Italia e Rilancio, nel quale si evidenzia come, all’interno delle imprese in contabilità ordinaria che hanno fatto domanda di garanzia al Fondo per le Pmi, le società di capitale siano 221.071, pari all’81,1% del totale. Quello delle criticità nella struttura finanziaria, si legge nel rapporto, è un elemento che “non costituisce certo una novità, in quanto accompagna le Pmi italiane da molto tempo. In tale contesto, dal lato delle passività si riscontra un grado di indebitamento corrente mediamente elevato e, con riferimento alle attività, un grado di elasticità degli impieghi ugualmente alto”. Inoltre, per quanto riguarda la gestione di magazzino e dei crediti a breve, “le imprese del Sud mostrano una situazione comparativamente meno soddisfacente”. Comunque, continua il rapporto, da quanto emerso dai bilanci 2018 di queste imprese, si tratta di realtà “con una discreta redditività, un buon grado di utilizzazione della struttura aziendale, un impiego molto efficiente del capitale fisso, un basso impiego del capitale circolante, un ridotto grado di autonomia finanziaria, un livello molto elevato di indebitamento corrente, un livello molto elevato del grado di elasticità degli impieghi, un basso quoziente di disponibilità e un basso livello di liquidità. Ne consegue che la struttura ‘reale’ tiene, ma il contributo offerto dalla Redditività delle vendite a tale risultato è modesto, talvolta insufficiente”. In molti casi, continua il documento di Mcc e Svmez, “la Redditività delle vendite presenta percentuali qualificabili come ‘poco soddisfacenti’ riconducibili, a loro volta, alle difficoltà di una parte non piccola del nostro apparato produttivo, anche all’interno del nucleo di punta, di spostarsi verso segmenti a maggiore valore unitario. La tenuta operativa è ottenuta prevalentemente da un buon impiego del capitale investito nell’attività delle varie imprese (Rotazione del capitale investito). È questa una delle condizioni che, in presenza di margini non elevati, garantisce un’efficienza operativa soddisfacente”. Il Fondo di Garanzia per le Pmi, segnala il rapporto, tra marzo 2020 e metà aprile 2021 ha visto più che decuplicare rispetto al 2019 le richieste di garanzia accolte, pari a circa un milione e 860mila. “La sfida non è solo quella di proseguire nell’utilizzo di strumenti che si sono rivelati efficaci nell’affrontare l’emergenza, ma aiutare il tessuto produttivo nazionale a incamminarsi lungo un nuovo sentiero di crescita, senza che si verifichi, come in passato, un divario regionale dei percorsi di sviluppo”.
Redazione
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