lunedì, Dicembre 30, 2024

Sondaggio di Supermedia: crollo dei consensi per il Movimento Cinque Stelle

In questi giorni sono tante le questioni su cui la politica è tornata a confrontarsi (anche aspramente) e a dividersi. Forse troppe per darne conto in modo esaustivo, nello spazio che ci è concesso, in un solo aggiornamento settimanale. Vediamo allora quali sono le indicazioni principali che emergono dalla nostra consueta analisi dei sondaggi. Partiamo dalla Supermedia sulle intenzioni di voto, che già a una prima occhiata mostra una novità senz’altro degna di nota: il crollo del Movimento 5 Stelle, che nelle ultime due settimane ha perso oltre un punto e mezzo (-1,7%) precipitando al 15% dei consensi.
Si tratta dell’unica variazione da prendere davvero sul serio, dal momento che quasi tutti gli altri partiti restano sostanzialmente stabili: basta questo a dimostrare come il dato del M5S non sia un’oscillazione statistica casuale, ma la fotografia di una vera e propria crisi di consenso.
Le ragioni di questa crisi sono evidenti, e chiamano in causa lo scontro – durissimo – tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte andato in scena poco più di due settimane fa. È vero che le ultime notizie parlano di una “riappacificazione” tra i due litiganti, che sarebbero giunti a un accordo di massima sul nuovo Statuto. Ma se questa ricomposizione avrà effetti benefici sui consensi dei 5 Stelle lo capiremo solo nelle prossime settimane. Ma chi ci guadagna dal crollo del M5S? Difficile a dirsi, guardando gli altri partiti. La Lega (20,4%) resta in prima posizione, sostanzialmente ferma a dov’era due settimane fa, con l’unica differenza che il suo vantaggio su Fratelli d’Italia (20,2%) si è assottigliato ulteriormente. Il Partito Democratico poteva essere il principale indiziato, se non altro per una questione di “prossimità” tra i dirigenti dem e quelli del M5S (a cominciare dallo stesso Conte), ma anche in questo caso le variazioni sono minime (+0,2%).
Per capire chi guadagna un po’ di più dall’emorragia di consensi pentastellati si potrebbe guardare la parte bassa della classifica, laddove si può notare come la sinistra parlamentare, rappresentata da Articolo Uno e Sinistra Italiana, guadagni nel complesso circa mezzo punto. Messe insieme, le due (ex) componenti di quella che fu Liberi e Uguali valgono il 4,2%. Si tratta di uno dei valori più alti fatti registrare dall’area a sinistra del PD da inizio legislatura, cioè dalle elezioni politiche 2018 ad oggi.
Redazione
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