Dopo lo stop del Garante che aveva contestato le modalità di convocazione dello sciopero generale, sulle pagine dell’ Avvenire interviene il segretario della Cgil Maurizio Landini che sottolinea la posizione del sindacato alla luce di un periodo così difficile. Landini, i termini più usati per definire lo sciopero sono “insensato” e “incomprensibile”. “Noi stiamo solo rivendicando coerentemente che il governo vada nella direzione della piattaforma unitaria che assieme a Cisl e Uil abbiamo presentato per una riforma fiscale e delle pensioni, una politica industriale e per il superamento della precarietà. Scioperiamo perchè ci siamo trovati di fronte non a una possibilità di trattativa, ma a decisioni già prese, senza margini”. Si sciopera per ottenere risultati. Sinceramente, visti i tempi stretti, quali pensa di ottenere entro il 16?. “Se c’è la volontà politica, tutto si può fare. Voglio far notare che è questa maggioranza ad aver presentato 6mila emendamenti alla manovra. Noi stiamo proponendo istanze molto più ridotte come numero, ma sostanziali.” “Chi è che non ascolta questo malessere? Il premier Draghi? I partiti? Draghi è persona autorevole. Il giorno dopo l’ultimo nostro incontro ha tentato una piccola modifica sui redditi più alti, non proposta da noi, e questo prova che aveva capito il malessere. Il fatto che la sua maggioranza non l’abbia accolta dà invece l’idea della distanza che c’è fra l’attuale quadro politico e la condizione sociale reale del Paese. È un segnale molto grave, da non sottovalutare.”