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giovedì, Agosto 29, 2024

Bielorussia, pesanti condanne contro sei leader dell’opposizione

Un tribunale in Bielorussia ha condannato Sergei Tikhanovsky, marito della leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya, a 18 anni di prigione. Lo riporta Eco di Mosca. Il tribunale di Gomel ha condannato Tikhanovsky dopo che il processo si è svolto all’interno del carcere per la detenzione preventiva SIZO-3, a porte chiuse. Tikhanovsky aveva pianificato di correre alle elezioni presidenziali in Bielorussia l’anno scorso ma invece è finito dietro le sbarre. Era imputato di quattro capi d’accusa, tra cui l’organizzazione di disordini. Al termine di un processo a porte chiuse durato mesi in un centro di detenzione della città di Gomel, il tribunale ha trovato Tikhanovsky colpevole di organizzare rivolte e incitare all’odio sociale, scrive il quotidiano statale Sovetskaya Belarus. Uno degli altri cinque imputati processati insieme a Tikhanovsky, il sessantancinquenne Mikola Statkevich, è stato condannato a 14 anni. Statkevich aveva corso contro Lukashenko alle elezioni del 2010 ma era stato condannato a sei anni. Liberato nel 2015, gli fu impedito di correre alle presidenziali del 2020. Sia Tikhanovsky che Statkevich erano agli arresti dal maggio 2020. Igor Losik, accusato di utilizzare il suo popolare canale Telegram per incitare alla rivolta, e il blogger Vladimir Tsyganovich sono stati condannati a 15 anni. Artyom Sakov e Dmitry Popov, due attivisti vicini a Tikhanovsky, sono stati condannati a 16 anni. “Mio marito è stato condannato a 18 anni di carcere. Il dittatore si vendica pubblicamente dei suoi avversari più forti. Pur nascondendo i prigionieri politici in processi a porte chiuse, spera di continuare le repressioni in silenzio. Ma il mondo intero guarda. Non ci fermeremo”. Lo scrive su Twitter Svetlana Tikhanovskaya, ex candidata presidenziale e moglie del leader dell’opposizoone bielorussa Serghei Tikhanovsky. L’Unione europea condanna le sentenze “infondate e dure” inflitte a sei prigionieri politicii n Bielorussia. E’ quanto ha sottolineato l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell “condannando con forza la continua e flagrante violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali operata dal regime di Minsk”.
Redazione
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