Il 15enne di Ladispoli e giocatore del Cerveteri, è ricoverato al Bambino Gesù dove attende di ricevere un trapianto di midollo osseo che gli salvi la vita
Era un ragazzo sanissimo, uno sportivo. Giocava a livello agonistico a Cerveteri negli under 16 come portiere allenandosi cinque volte a settimana e giocando due partite due volte a settimana. È la storia di Giulio, il ragazzo di 15 anni di Ladispoli, molto vicino anche al territorio etrusco, affetto da una malattia rara. La scoperta è arrivata dopo il 30 ottobre. Giulio era in campo per una partita. Poi un infortunio di gioco, uno scontro con un altro giocatore e il dolore al ginocchio. I genitori lo portano al Bambin Gesù di Palidoro dove, durante gli esami, i medici si accorgono di alcune macchie della pelle. Da qui la decisione di sottoporlo subito a emocromo. Poi il trasferimento in ambulanza al Bambino Gesù di Roma dove ad oggi Giulio si trova ancora ricoverato. È qui che, dopo tre settimane, è arrivata la diagnosi: aplasia midollare severa, una malattia del midollo osseo abbastanza severa. Una malattia rara autoimmune. Serve un trapianto di midollo osseo da parte di un donatore. Ma in famiglia nessuno è compatibile, come spiega la mamma di Giulio. L’ospedale si è subito attivato per cercare nella banca dati mondiale una compatibilità con Giulio. E ora la famiglia di Giulio sta cercando di sensibilizzare quante più persone possibili nell’importanza di donare il midollo osseo. “In Italia questa problematica è poco conosciuta e c’è bisogno di maggiori informazioni, così da incrementare il numero degli iscritti al registro nazionale donatori”. E così, dopo l’iniziativa che ha riscosso diverse presenze a Fiumicino, nel mese di dicembre, i genitori hanno deciso di spostarsi a Cerveteri con due eventi volti a trovare nuovi donatori da poter iscrivere alla banca dati, nella speranza che uno di questi possa essere compatibile con Giulio. Donare il midollo non è doloroso e nella maggior parte dei casi non è nemmeno invasivo. La donazione avviene infatti, con un semplice prelievo dal braccio e solo in alcuni casi con un prelievo dal bacino (ma senza alcun dolore). L’appuntamento è per il 15 gennaio al Granarone. Qui si porteranno dei camper dell’Admo, Associazione Donatori Midollo Osseo e Cellule Staminali Emopoietiche. Saranno presenti dei medici che dopo un colloquio conoscitivo e informativo effettueranno i prelievi (del sangue o della saliva) per verificare la compatibilità. Per poter essere donatori bisogna avere tra i 18 e i 35 anni,