Comincia a far discutere il nuovo contratto che l’amministrazione comunale si appresta a far firmare alla Gesam, relativo alla raccolta differenziata. L’ex assessore all’Urbanistica Daniele Crespi, contesta le dichiarazioni del sindaco Tidei che sta tentando di ottenere uno sconto sul costo del servizio. “Dopo quattro anni di proroghe con finte liti tra il Comune e la Gesam – dice Crespi – anche il quinto sta diventando un teatrino. Il Sindaco chiede lo sconto alla ditta che ha vinto una gara, ma secondo voi la Gesam gli farà lo sconto? Non lo farà mai e pertanto troverà un’altra proroga, essendo un servizio di pubblica utilità. Ne ho visti tanti di giochi nella prima Repubblica, pensavo fossero finiti, ma i nostri amministratori continuano su questa strada, il fine loro è di arrivare al prossimo anno, cioè a fine legislatura. Il nuovo Sindaco sarà costretto per pubblica utilità a dare ancora uno o due anni di proroga, così si arriverà ai sette anni con un giro di affari di trenta, quaranta milioni di euro pagati dai cittadini. E il risultato qual è? Servizio pessimo, gestione economica fuori da ogni logica, tassa dell’immondizia altissima. Il Sindaco, l’assessore e la Gesam, giocano a carta vince e carta perde. E’ ora di farla finita con questi giochi, la popolazione è stufa delle frottole che dicono. Perché non pubblicano l’andamento della differenziata, da questo si evincerà la loro bravura o la loro mala gestione dei soldi dei cittadini. Perché ristoranti, bar e altre attività commerciali, anche se loro differenziano, dopo vengono caricate nello stesso camion mischiando tutto? Ciò porta ad un costo maggiore per i cittadini e gli esercenti, pertanto un servizio insufficiente con costi altissimi”. “Nei bar – conclude Crespi – si vocifera che qualcuno ha degli interessi nelle discariche e pertanto più quintali finiscono alla discarica più il cittadino paga. Certamente è tutto da verificare ma il detto dice “se tuona, da qualche parte piove”. Chiedo al Comune di pubblicare l’andamento della differenziata degli ultimi cinque anni, così potremo fare una verifica se quello che si dice al bar è falso, ma se questi dati non escono fuori, chiedo alla magistratura di indagare, i soldi dei cittadini devono essere rispettati”. (Fonte Civonoline.it)