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martedì, Settembre 3, 2024

Guerra in Ucraina, ecco come gli oligarchi russi sfuggono alle sanzioni occidentali

Sono ormai numerose le sanzioni emesse da diversi Paesi contro gli oligarchi russi in risposta alla guerra in Ucraina. Ma la maggioranza di loro ha trasferito da anni le ricchezze offshore, in paradisi fiscali come le Isole Vergini britanniche, le Bermuda (nella foto), Cipro e altre giurisdizioni che offrono uno scudo anche contro le misure imposte dall’Occidente. A riferirlo è il Washington Post in un’analisi basata su documenti segreti contenuti nei Pandora Papers e nei Paradise Papers. Secondo il quotidiano, Vladimir Putin il 24 febbraio – primo giorno dell’invasione in Ucraina – convocò 37 oligarchi per spiegare loro che la sua azione militare era una “misura necessaria” e per discutere delle sanzioni che sapeva sarebbero arrivate. Gli oligarchi convocati sono sostenitori fedeli dell’economia russa, di cui rappresentano le industrie chiave (gas e petrolio, banche, chimica, metallurgico), ma le loro fortune sono da tempo fuori del Paese. Si stima che almeno 1.000 miliardi di dollari di ricchezza russa siano custoditi in compagnie offshore, una cifra pari a quella detenuta dall’intera popolazione russa dentro i confini. Putin ha predicato spesso contro questa prassi, evocando l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro, ma di fatto l’ha tollerata e ne avrebbe approfittato anche lui, secondo alcuni esperti.
Redazione
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